La necessità di difendere i nostri confini oggi palesa che siamo in un certo senso in guerra. Una guerra dichiarata e non dichiarata. Non dichiarata perché non c’è alcun atto formale che e usi quella parola. Dichiarata perché esistono una marea infinita di atti di tanti paesi europei, ostili alla continuazione di esistenza del nostro paese.
Questa è una guerra particolare, una guerra in cui non si decide se l’Italia sarà un paese sconfitto, mutilato, mancante di una parte, o soggiogato da una potenza straniera in caso di sconfitta. Questa è una guerra in cui si decide se l’Italia potrà continuare ad esistere . Qui siamo difronte al tentativo di portare avanti una pulizia etnica basata sulla cancellazione della nostra cultura, della nostra identità, delle nostre tradizioni e della nostra stessa gente troppo fastidiosa per questa Europa che rinnega se stessa . Parliamoci chiaro i paesi del nord Europa che dovrebbero rappresentare un motore lo sono solo in senso economico. Sono vecchi, stanchi, totalmente snaturati dalla presenza massiccia di comunità non integrabili né conciliabili col modo di vivere culturale europeo. La nostra storia, la nostra cultura occidentale sono messe al bando. Qui non c’è integrazione! Ci si integra quando gli individui si amalgamano all’interno di una collettività, attraverso il processo un di socializzazione che il porta ad essere accettati da questa società ospitante tanto da divenirene parte .
Così come le società multiculturali sono sempre destinate a morire. Il multiculturalismo è un’aberrazione, una società deve avere una cultura dominante che la ispiri. Certo più culture possono coesistere in una nazione Sì esiste una cultura ispiratrice forte alla base e le altre restano minoritarie.
Ma se non ci sono valori fondanti comuni condivisi non si può andare avanti. L’Austria-Ungheria era un Impero Cristiano, aveva al proprio interno comunità islamiche, anche notevolmente rilevanti, ma erano pur sempre minoritarie e facevano parte di un Impero che aveva una chiara visione dei propri valori e della propria ragione d’esistenza. Oggi l’Europa non ha valori condivisi, è sconclusionata, continua a predicare cose in netto contrasto con il proprio rafforzamento :una tolleranza di tutto e tutti, tranne di coloro i quali vogliono riconoscersi nei valori cristiani, una continua richiesta di diritti per tutto e tutti tranne dei popoli che vogliono continuare ad esistere.
Oggi in Italia siamo davanti alla bandiera di un ministro che è Matteo Salvini che non a sventola più quella di un partito ma semplicemente la bandiera di colore, semplicemente incarna l’italianita’ . Oggi Salvini appare agli occhi degli italiani non più come un politico ma bensì come un sindacalista dell’intero popolo italiano, che rivendica il solo diritto del popolo italiano ad esistere.
Gli italiani non riescono a capire perché dovremmo prenderci tutti i barconi, perché dovremmo vedere le navi libere di attraccare a loro piacimento nei nostri porti. Non lo si può accettare proprio come italiani, proprio come popolo che ha un diritto di resistenza insito nel proprio diritto all’esistenza. Se noi abbiamo il diritto di esistere, abbiamo il diritto di difenderci, di resistere. Noi siamo la frontiera d’Europa , nessuno va a sbarcare in Germania, nessuno va a sbarcare in Olanda o in Belgio o in Lussemburgo. Eppure questi burocrati sperano di imporci di dover far entrare tutti da noi.
Credo che allora si abbia un solo dovere come italiani: la resistenza ad oltranza! O prevale la politica di Matteo Salvini o l’Italia diventa terra di conquista delle Ong e del resto del mondo!