“Restiamo Liberi”: cento piazze italiane dicono no al ddl Zan-Scalfarotto
Si è svolta ieri, 11 luglio 2020, in cento piazze italiane, la manifestazione “Restiamo Liberi”. Organizzata da diverse sigle del mondo pro family per dire no al disegno di legge Zan-Scalfarotto.
L’evento ha visto un’ampia partecipazione da parte della cittadinanza. Munita del simbolico bavaglio rosso e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, la gente ha risposto presente per ribadire il proprio dissenso nei confronti di un ddl che rischia seriamente di mettere a repentaglio la libertà di espressione di tutti i cittadini.
LE MOTIVAZIONI DELLA PROTESTA
Una proposta, attualmente ancora in discussione al parlamento, che prevede di punire – con la reclusione fino a sei anni – atti di discriminazione o di istigazione all’odio motivati da omofobia o transofobia, senza però andare a definire, dal punto di vista giuridico, i presupposti del reato. Il tutto contornato da una serie di problematiche che potrebbero innescarsi ad effetto domino: discrezionalità nell’utilizzo e nell’interpretazione della norma; violazione del principio di uguaglianza, poiché si andrebbe tutelare una persona in base al proprio orientamento sessuale; il diritto di critica a determinati modelli antropologici e sociali potrebbe essere seriamente messo a rischio. Sono questi, in estrema sintesi, i punti focali su cui si concentrano le rivendicazioni dei manifestanti.
Ieri da Milano, Torino e Firenze fino ad arrivare a Reggio Calabria e Palermo alcuni cittadini hanno dimostrato di avere a cuore la salvaguardia della propria libertà, esprimendo – in buon numero e con la propria silenziosa presenza – la propria contrarietà ad una legge liberticida. L’auspicio dei manifestanti è che il messaggio lanciato in tutte le piazze italiane arrivi a chi di dovere all’interno delle istituzioni oramai sempre più sorde e lontane dalle vere problematiche che attanagliano la nostra società.
Le immagini esclusive direttamente da Piazza Italia a Reggio Calabria
Leggi anche: www.adhocnews.it