Retorica ossessiva. Si usa dire che la nostra è la società dell’apparire e che le persone per farsi accettare badano solo all’apparenza.
Io guardo la moda maschile e femminile di tutte le epoche e noto che dagli Egizi al Novecento la presenza ha avuto una notevole importanza molto più che nella nostra epoca priva di stile. Le donne Egizie avevano boutiques molto ricchi. Nel Medioevo la moda femminile era simile alle fate delle fiabe.
Anche negli anni venti del Novecento le donne vestivano in modo fiabesco con frange, piume, diademi, lustrini. Allora perché oggi ci ossessionano con questo refrain dell’apparire? Perché vogliono convincere la masse all’abbrutimento come merito?
Il mondo civile è sempre stato dominato dall’estetica e dall’apparire
Anche i palazzi, i giardini, gli abiti, i quadri, le statue, il mondo è sempre stato una esibizione. Anche la danza è una esibizione collettiva in cui ognuno, ricco o povero si mette in scena. Lo facevano anche i selvaggi che si vestivano da cervi o da aquile, da bisonti e si dipingevano danzando al suono dei tamburi e flauti dimostrando la propria abilità. Solo la società dei bruti non da importanza all’apparire.
Perché ci vogliono indicare come un peccato la bellezza e la prestanza?
La vita sociale è divisa da sempre fra il desiderio di ammirazione e paura della vergogna fin dai tempi di Achille. Questo fino a quando il soggetto non getta la spugna e si auto emargina uscendo dal gioco e rinunciando a tutto. Anche gli animali di esibiscono per apparire coi colori, con la danza, il canto, il piumaggio. Perché avvilire un istinto naturale?
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