Riaprono i pub in Gran Bretagna, presi d’assalto dalla folla.
Una vera e propria ressa, gente accalcata lungo le strade di Londra attorno ai pub e ai bar riaperti ieri dopo il lockdown, con una densità degna di nota anche in tempi pre-pandemia, sono le immagini che compaiono oggi sui media britannici e che allarmano autorità ed esperti. Tra questi il Presidente della Police Federation, John Apter, secondo cui “è assolutamente chiaro” che i clienti dei locali non rispettano le regole sul distanziamento in particolare dopo l’assunzione di alcool.
La notte di bagordi è raccontata dalle foto scattate a Soho, il quartiere londinese dell’intrattenimento nel ‘Super Saturday’ britannico. E questo nonostante la prudenza cui aveva fatto appello alla vigilia della riapertura Chris Whitty, che guida le autorità sanitarie nel paese, ricordando che la pandemia “è tutt’altro che scomparsa”, invitando a rispettare le regole sul distanziamento e sottolineando che le riaperture non sono un passo privo di rischi “per questo dobbiamo essere molto seri a riguardo”. Alcuni pub, travolti dall’eccesso di presenze e di intemperanze, hanno anticipato la chiusura.
Era abbastanza prevedibile che togliere il pub ai britannici sarebbe stata impresa ardua. Non si tratta semplicemente di bere, ma di tradizione e socialità. Prima di pensare se richiudere i locali sarebbe meglio impedire gli assembramenti legati al Black Lives Matters, da settimane indisturbati in molte zone della Londra e non solo. Tenere le birrerie chiuse mentre si permette agli immigrati di manifestare sfasciando tutto non avrebbe molto senso.
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