Riforme: la rivoluzione s’ha da fare
Le riforme si debbono fare. Il paese le attende da una vita. E se la destra vuole essere dinamica e differente dall’immobilismo che caratterizza il Partito Democratico, deve mettere in atto queste riforme.
Non stare a perdere troppo tempo cercando di farle condivise. Il Parlamento non è il luogo dove fare le riforme. Lo sarebbe istituzionalmente. Ma il parlamentarismo italiano non è in grado di riformarsi.
Dico cose scandalose?
Certo,perché sono cose che voglio minare lo status quo. Il sistema di potere attualmente presente in Italia. Che dipinge come criminale, fascista, dittatoriale, violento e barbaro ogni tentativo di riformarlo.
Ma non per una questione morale. Per una questione legata ad un istinto di conservazione del potere.
In Italia le riforme non sono gradite, a chi con questo sistema parlamentare riesce a mantenere il potere al di là della volontà del Popolo sovrano.
A chi mira a dei ribaltoni, per governare costituzionalmente in barba alla sovranità popolare.
Perché perdere tempo con chi non vuole parlare?
La destra ha avuto sempre il pallino della riforma presidenziale dello Stato. La sinistra rispondeva chiedendo di aumentare i poteri del primo ministro.
La destra ha il peccato originale di vincere le elezioni, proponendo una riforma in senso presidenziale ed ottenendo la fiducia degli italiani, eppure si piega alla sinistra andando incontro al suo modello.
Il gioco veramente non è valso la candela.
La sinistra non sta apprezzando quello che ha fatto la destra. Anzi sta demonizzando dalla mattina alla sera questo modello. Sta demonizzando quello che era il suo modello di riferimento.
Intendiamoci non è che la destra abbia proposto una riforma in assoluto parti il modello della sinistra. Però si è aperta al suo modello. Pur avendo la maggioranza per varare il proprio modello, è andata a parlare con l’avversario.
Il risultato qual è stato?
La sinistra ha fatto delle aperture?Ha proposto delle migliorie?
No. La sinistra ha un atteggiamento di totale chiusura.
Niente riforme via il governo, lo scopo finale del Partito Democratico
Cercare di convincere il governo a depotenziare il più possibile sul testo, metterci dentro un guazzabuglio di compromessi. Renderlo indigeribile. Non votarlo in Parlamento ed andare al referendum. Sconfiggere il governo e chiedere il commissariamento di Giorgia Meloni. Questo è lo scopo della sinistra. Tanto non può vincere le elezioni, dunque spera in un ribaltone.
Non c’è possibilità di farle cambiare idea.
Il modello di Scalfaro piace alla sinistra
Scalfaro è presidente ideale per PD. Un presidente che ha garantito la subordinazione della politica alle correnti più ardite della magistratura. Non era certo il Cossiga che convocava il CSM e lo faceva sgombrare dai carabinieri.
Un arbitro del tutto imperfetto. Sbilanciato verso una parte.
A destra si ha il dovere di combattere lo status quo
Tanto più che paradossalmente la sinistra vorrebbe sempre occupare il Colle. Con la pretesa che il Capo dello Stato non sia un garante.Ma, in caso di sconfitta alle elezioni, lo strumento per indebolire qualunque governo avversario. Non hanno remore neanche a tirare la giacca ad un giurista come Sergio Mattarella.
Dunque il dovere della Destra è quello di avere il coraggio di andare dritta. Di non preoccuparsi delle critiche. Tanto l’egemonia culturale della sinistra mirerà sempre a scardinare qualunque alternativa.
La destra deve portare avanti le riforme che vogliono gli italiani. I compromessi non digeriscono gli italiani e poi non li votano. Se si deve andare un referendum si deve andare, Non guardando ai parlamentari. Guardando alla volontà del Popolo. Se proponi al popolo ciò che vuole, ti premierà.
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