Rinnovo sanzioni alla Siria, continua la subordinazione dell’UE a Washington
La decisione dell’Unione Europea (UE) di rinnovare le ingiuste sanzioni nei confronti del popolo siriano non può essere distinta da quella statunitense. Coincide con la recente mossa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di stringere unilateralmente le misure coercitive contro la Siria.
Rinnovare le misure unilaterali contro la Siria, alla luce dell’assenza di una posizione politica europea indipendente da Washington, dimostra la partnership che ha visto riunirsi le due sponde dell’Atlantico per sostenere le organizzazioni terroristiche in Siria. Rivela anche la falsità dei vuoti slogan lanciati da certi Paesi in merito alla tutela dei diritti dell’uomo. L’Occidente è direttamente responsabile dello spargimento del sangue dei siriani. E’ responsabile anche della loro sofferenza. Causata dalle sanzioni ingiuste che Ue e Usa insistono nel mantenere attive nonostante la pandemia e le numerose richieste di revoca immediata arrivate a livello internazionale.
INTERVIENE LA RUSSIA
“Le sanzioni europee sono misure che riflettono i più alti livelli di ipocrisia politica dei funzionari europei e la loro subordinazione agli Stati Uniti”. E’ quanto ha affermato dal Presidente del Comitato russo per la solidarietà con il popolo siriano e libico Sergey Baburin.
Baburin ha aggiunto che i funzionari occidentali contribuiscono a far morire di fame il popolo siriano e a creare ostacoli alla ricostruzione del Paese. Minano inoltre il lavoro delle istituzioni sanitarie e mediche siriane. “La decisione dell’UE può essere descritta solo come un tentativo di commettere un genocidio contro il popolo siriano”. Ha detto il diplomatico russo.
L’Unione Europea si subordina completamente a Washington, obbedendo ciecamente ai suoi ordini. I risultati delle loro politiche favoriscono il terrorismo e hanno pesanti ripercussioni non solo sul popolo siriano, ma anche sui popoli dei Paesi che non rientrano nell’orbita degli Stati Uniti.
Boris Dolgov, del Centro di studi arabi e islamici dell’Accademia delle scienze russa. Ha osservato che la decisione dell’UE di rinnovare le misure coercitive contro la Siria indica che la sua pretesa di essere sostenitrice della democrazia non è altro che un inganno. La decisione dell’Unione Europea è arrivata in attuazione delle dettature politiche degli Stati Uniti, dei quali è a tutti gli effetti un burattino.
Il Ministero degli Esteri siriano ha affermato che la mossa dell’Unione europea è illegale. Rivela l’ipocrisia che è diventata una caratteristica tipica delle sue politiche. Le sue azioni unilaterali sono una flagrante violazione dei più elementari diritti umani.
IPOCRISIA UE
La mossa dell’Unione europea non è sorprendente, data la sua lunga storia di subordinazione alle decisioni statunitensi. Le misure coercitive aggiungono altri oneri al popolo siriano in un momento in cui il mondo intero sta cercando di unire gli sforzi per affrontare la pandemia del Coronavirus. Le sanzioni agiscono direttamente sulla vita delle persone e sul loro sostentamento. Ostacolano gli sforzi per fornire i mezzi medici e le infrastrutture necessarie per affrontare il Covid-19. Questa mossa dimostra, ancora una volta, che le affermazioni dell’UE sulla difesa dei diritti umani sono farsesche. L’intento, decicamente determinato, è quello di prolungare la sofferenza dei siriani in attuazione degli ordini e dei desideri di Washington.
In precedenza, il ministero degli Esteri russo, aveva evidenziato che continuare a imporre tali sanzioni alla luce dello scoppio della pandemia di Coronavirus è disumano. Contraddice i principi umanitari internazionali. Aveva anche fatto appello al Segretario generale delle Nazioni Unite, al fine di allentare e bloccare le restrizioni internazionali così da non ostacolare la lotta alla pandemia.
La storia dell’Ue rimane piena di subordinazione alle decisioni americane. Dall’invasione dell’Iraq all’intervento militare in Afghanistan. Dal sostegno alle organizzazioni terroristiche in Siria e alla guerra terroristica aperta contro il popolo siriano. Sarebbe l’ora che l’Europa la smettesse di prendere ordini dagli Stati Uniti in politica estera. L’ingiustizia delle sanzioni imposte alla Siria deve finire il prima possibile.
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