Rischio di deriva Autoritaria negli USA?

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Rischio di deriva Autoritaria negli USA?

Le contraddizioni della Politica Italiana.

Negli ultimi giorni, due eventi apparentemente scollegati hanno scosso l’opinione pubblica internazionale: l’arresto di alcuni turisti tedeschi negli Stati Uniti come riportato dal corriere della sera e quello di un rinomato scienziato francese in Texas.

Entrambi i casi sembrano inserirsi in una tendenza preoccupante, segnalata da tempo da chi conosce bene gli USA, e che si è acuita con il ritorno di Donald Trump sulla scena politica

L’inasprimento dei controlli e l’atteggiamento repressivo delle forze dell’ordine statunitensi non sono certo una novità da sempre super vigilanti, ma comunque rispettosi delle procedure basamento della tutela dei diritti individuali fondamento della democrazia statunitense.

Tuttavia, questi episodi rappresentano qualcosa di più di una semplice stretta securitaria: sono un chiaro segnale di una deriva autoritaria che mina apertamente i principi su cui si fonda appunto il Primo Emendamento della Costituzione americana, ovvero la libertà di parola e di espressione

Da sempre gli usa rispettosi delle opinioni e manifestazioni delle stei addirittura non prevedono il vilipendio alla bandiera quindi fa specie l’ episodio avvenuto in Texas.

Gli arresti arbitrari di stranieri sicuramente giustificati da un punto di vista meramente burocratico e formale, specie rivolti nei confronti di categorie come turisti europei evidenziano da parte dell’amministrazione, un’erosione dei valori liberali e un clima di crescente intolleranza nei confronti del dissenso

Atteggiamenti simili tra le altre cose rischiano di danneggiare ulteriormente l’ economia usa che certo non si basa sul turismo ma che comunque rischia di portare ad ulteriori danni in un settore molto sensibile a livello internazionale.

Inutile nascondere che anche in Italia esistono rischi xenofobi e Sentimenti Illiberali anche in Italia con l’ aggravante rispetto agli Usa che sono più melliflui e trasversali in ambito politico

Guardando poi all’Europa, e in particolare, la situazione non è così distante. Il rischio di derive autoritarie e restrittive non è prerogativa della destra estrema, ma si manifesta appunto in modo trasversale all’interno del panorama politico nel vecchio continente.

In Italia, ad esempio, la Lega di Matteo Salvini ha molte più affinità con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte di quante non ne abbia con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che allo stato attuale sembra ergersi a moderatrice liberaldemocratica.

Su temi come il sovranismo, la gestione della giustizia e il rapporto con le istituzioni europee, le posizioni si sovrappongono in modo sorprendente

E poi c’è la sinistra, ma quale? Quella di Elly Schlein, che appare sempre più priva di una visione chiara e di un’identità forte? Una sinistra che, pur di restare in gioco, si è mostrata pronta ad allearsi con chiunque, perdendo ogni credibilità presso l’elettorato moderato e riformista.

Il Ruolo del Centro e l’Illusione della Ricostruzione di fronte a questa situazione, l’unica alternativa credibile potrebbe essere un centro politico forte, saldo nei valori liberali e democratici, come lo fu la Democrazia Cristiana in passato.

Ma qui nasce il vero problema: la ricostruzione di un centro solido è stata spesso più un’illusione che una realtà concreta

Troppi leader hanno parlato di un ritorno del centro, salvo poi dimostrarsi incoerenti e opportunisti. L’ultimo esempio?

L’alleanza improvvisata tra alcuni esponenti centristi o almeno che si dichiaravano tali e la sinistra più intransigente alla vigilia delle elezioni europee, senza fare nomi ma cognomi Renzi. Un patto siglato quasi per caso, tra una partita di calcetto e un calcolo elettorale mal riuscito, che ha sancito la definitiva perdita di fiducia dell’elettorato liberaldemocratico.

Atto che ha giustamente sdegnato quella parte di attivismo convinto che in buona fede aveva aderito a Italia viva e che per adesso si è coagulata nel progetto dell’ onorevole Luigi Marattin, persona molto preparata, indubbiamente sincero e spesso puntualmente critico sia a destra ma soprattutto a sinistra, un vero Onorevole che non di rado ha appoggiato o comunque non rifiutato aprioristicamente i provvedimenti del governo Meloni quando li trovava e trova giusti

Comunque indubbiamente al centro in Italia al momento, chi sembra beneficiare di questa diaspora politica è Forza Italia, che, pur con tutte le sue contraddizioni, è diventata un rifugio per gli elettori moderati, privi di legami ideologici e non rassegnati ad una politica collettivista e statalista, quell’ elettorato in cerca di una casa politica che al centro è conteso e tradito troppo spesso proprio dai leader.

Ma è davvero questo il destino del centrismo politico in Italia?

Sarà Forza Italia o altri progetti in fieri come Orizzonti liberali, che con uno sforzo più autentico riusciranno a ricostruire un centro liberale credibile e indipendente?

In questo l’ attuale apparente arretramento dei valori liberali negli USA speriamo non contamini Italia anche se i segnali già ci sono trasversalmente a livello politico

Speriamo solamente che la leadership della premier resista e non venga messa in crisi proprio da chi si dichiara alleato ma probabilmente è solo amico del giaguaro russo.

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