Rom offre bimbo per atti sessuali in cambio di soldi. Come muore la civiltà

Rom offre

Rom offre bimbo per atti sessuali in cambio di soldi. Come muore la civiltà.

Quello che è successo ad Ostia avrebbe dell’incredibile se non fossimo ormai assuefatti agli orrori ed alle storture dell’epoca malata in cui ci ritroviamo a vivere.

E’ domenica, siamo a Luglio, il lungomare è molto trafficato da cittadini e turisti che si recano in spiaggia e tra loro si aggira un rom di venticinque anni che tiene per mano un bambino di 2.

Approccia diverse persone proponendo il bambino in vendita. Si, avete capito bene, in vendita. Un turista, fortunatamente, segnala di aver appena ricevuto dal soggetto l’offerta di usare il bimbo per compiere atti sessuali, in cambio di qualche euro. Il turista, allora, entra nel vicino “Lido del Finanziere” e chiede aiuto. Dopo qualche minuto sul posto arrivano Guardia di Finanza e Polizia.

Il viscido criminale, quindi, pensa bene di abbandonare il bambino sul marciapiede e tenta una fuga rocambolesca, saltando sui tettucci delle auto parcheggiate nei pressi. Ma nel giro di qualche minuto viene immobilizzato ed ammanettato.

Nel video dell’arresto, ormai divenuto virale, si può ammirare lo storpio nell’anima che si dimena cercando di divincolarsi. Afferma che il bambino è prima “nessuno” e poi “Gesù”, che gli ha anche dato da mangiare e giustificarsi, con tanta spavalderia e nessun segno di preoccupazione, come se quello che ha fatto fosse normale. Come se avesse cercato di vendere un cucciolo di cane al migliore offerente.

Il video

In realtà il bambino era gravemente disidratato, come si è evinto una volta trasportato all’Ospedale Grassi dagli agenti della Guardia di Finanza.

Attualmente è affidato ai servizi sociali e di lui non si hanno altre notizie: non si sa se proviene da uno dei campi nomadi di zona, se è stato sottratto, se è parente del suo aguzzino.

Un evento simile, in un Paese normale, avrebbe scatenato l’indignazione di ogni attore sociale, non solo quella virale ed effimera dei social. Avrebbe scatenato, come minimo, un’indagine tempestiva ed approfondita sul “sistema” dei campi nomadi, rifugio di sbandati di ogni sorta per i quali la vita umana non ha valore e l’innocenza dei bambini può essere stuprata a proprio piacimento, purché se ne tragga profitto. Avrebbe generato prese di posizione categoriche da parte delle più alte cariche dello Stato. In un’Italia ormai obnubilata da una martellante propaganda progressista, questa vicenda sta filando via come se si stesse parlando della vendita di un paio di calzini senza scontrino.

Attendiamo gli sviluppi, con la consapevolezza che non basterà neanche questo orrore a prendere provvedimenti perché i carrieristi non possono correre, di fronte all’establishment globalista, il rischio di ritrovarsi sospettati di razzismo. Il politicamente corretto è più forte della giustizia e della tutela della collettività. Il politicamente corretto è una piaga che finirà per disintegrare i duemila anni di civiltà che ci appartengono.

Articolo di “Finita Male”, nuova opinionista di www.adhocnews.it

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