Roma chiama New York

Roma chiama New York

Da La conversazione a Megalopolis di Francis Ford Coppola.

Da Roma a New Rome.

Make New Rome Great Again”.

La conversazione è un film del 1974 diretto da Francis Ford Coppola con Gene Hackman e John Cazale in USA

Harry Caul è un esperto internazionale di sorveglianza, ma ha tendenze paranoidi: viene indotto ad una crisi di coscienza quando inizia a sospettare che la coppia che sta spiando sia nel mirino di un killer..

“L’impero americano finirà tra pochi mesi, i miei film prevedono il futuro”
A ridosso dell’uscita del suo Megalopolis, il regista si è lanciato in una profezia in stile Nostradamus verso l’America

Megalopolis è un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria e può essere visto come una metafora della caduta di Roma

Spiega perché pensa che l’America stia percorrendo la stessa strada proprio in questo preciso momento.

“Sono due le cose che non si riescono a guardare direttamente negli occhi: il sole e la propria anima”

Lo dice Cesar Catilina, il protagonista del film inseguito per metà della propria vita, ma è come se Francis Ford Coppola lo dicesse a se stesso. …

Un artista geniale con il potere di fermare il tempo combatte contro un sindaco ultraconservatore per salvare il mondo morente e ispirare speranza. Megalopolis è un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria. La città di New Rome sta cambiando, causando aspri conflitti tra Cesar Catilina, geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico, e la sua nemesi, il sindaco Franklin Cicerone, reazionario e legato a uno status quo regressivo, avido e corrotto.

Tra i due si inserisce Julia, la figlia del sindaco che, essendo innamorata di Cesar Catilina, si trova a dover scegliere in chi riporre la propria lealtà e a chiedersi cosa merita, davvero, l’umanità

Francis Ford Coppola ha ancora una volta generato una serie di polemiche e un grande dibattito per una previsione che ha fatto recentemente sulle prossime elezioni presidenziali di novembre negli Stati Uniti.

“Ed è stato per la stessa ragione”, ha aggiunto Coppola, a proposito di dove si trova l’America e dov’è finita Roma.”

Roma era così prospera, faceva un sacco di soldi. Quindi i senatori erano molto interessati al loro potere e alla loro ricchezza. E non gestivano il Paese. Ebbene, la stessa cosa è accaduta qui. Il nostro Senato e i nostri rappresentanti stanno tutti manipolando il proprio potere piuttosto che gestire il Paese. E rischiamo di perderlo”.

Il regista si è unito ai suoi amici e collaboratori Robert De Niro e Spike Lee per un Q&A trasmesso in livestreaming dall’AMC Lincoln Square di New York in 65 sale IMAX in tutti gli Stati Uniti il 24 settembre prima della proiezione del suo criticatissimo Megalopolis al New York Film Festival

Insieme al direttore artistico del New York Film Festival Dennis Lim, i tre hanno condiviso ricordi della loro amicizia prima che Coppola approfondisse il tema di come Megalopolis possa essere visto come una metafora della caduta di Roma e spiegasse perché pensa che l’America stia percorrendo la stessa strada proprio in questo preciso momento.

“I miei film sono un po’ preveggenti, si riferiscono al futuro”, ha dichiarato Coppola, ricordando quando la gente gli aveva chiesto ‘Perché fai un film sulle intercettazioni?’ quando uscì La conversazione. E poco dopo sono usciti i nastri del Watergate con le conseguenti dimissioni del presidente Richard Nixon.

I riferimenti di Megalopolis agli Stati Uniti attuali

“E la gente mi ripeteva sempre: ‘Perché vuoi fare un film sull’America come Roma?” “Oggi l’America è Roma. E stiamo per vivere la stessa esperienza, per le stesse ragioni per cui Roma ha perso la sua repubblica e si è ritrovata con un imperatore”. Il regista ha aggiunto: “Questo film è forse molto preveggente da fare, un film sull’America, perché sta per accadere tra pochi mesi”.

Coppola ha chiaramente riflettuto a lungo su questo aspetto, e in Megalopolis Shia LaBeouf diventa addirittura una figura trumpiana che cerca di sfruttare la rabbia populista per il proprio tornaconto. Il film si svolge in una versione allegorica di New York City chiamata New Rome, e in effetti a un certo punto si intravede persino un cappello con su scritto “Make New Rome Great Again”.

Note a margine

“Due settimane prima dell’uscita americana di Megalopolis, Francis Ford Coppola ha citato in giudizio Variety per diffamazione. La causa? Un articolo del 26 luglio che definiva “poco professionale” il suo comportamento sul set del colossal, sostenendo che il cineasta premio Oscar avrebbe abbracciato e baciato le comparse presenti durante le riprese di una scena ambientata a una festa.

Tramite i suoi legali, il regista 85enne chiede 15 milioni di dollari e ulteriori danni punitivi ed esemplari a Variety Media LLC e ai giornalisti Brent Lang e Tatiana Siegel nella denuncia depositata martedì 10 settembre presso la Corte Superiore di Los Angeles

Ma lo stesso Coppola è costretto a difendersi a sua volta dalla denuncia di una comparsa, Lauren Pagone, che è stata citata in un successivo articolo di Variety del 2 agosto sulle azioni di Coppola nei confronti delle interpreti femminili. Pagone ha citato in giudizio il regista e altri membri del suo staff per aggressione e incapacità negligente di prevenire le molestie sessuali.

Il documento di otto pagine di Coppola non menziona la causa di Pagone o la storia di Variety per cui la comparsa è stata intervistata

Ciò di cui si parla è il danno a Coppola derivante dalle presunte “dichiarazioni false e diffamatorie” contenute nell’articolo di Variety del 26 luglio, dal video incluso nell’articolo e dalla “malizia” che la pubblicazione avrebbe mostrato nei suoi confronti.”

Come dice in apertura il documento degli avvocati Sauer & Wagner di Coppola:
“Alcune persone sono creative

Pochissime persone sono geni creativi. Nel mondo del cinema, il querelante Francis Ford Coppola è un genio creativo.

Alcune persone sono gelose e risentite nei confronti del genio. Queste persone quindi denigrano e raccontano bugie sconsiderate su coloro di cui sono gelosi.

In questo caso, Variety Media LLC, i suoi scrittori e redattori, nascondendosi dietro fonti apparentemente anonime, hanno accusato Coppola di manifesta incompetenza come regista cinematografico, di comportamento non professionale sul set della sua produzione più recente, Megalopolis, di aver ideato una sorta di schema in modo che chiunque sul set avesse denunciato molestie o altro non avesse un posto dove sporgere denuncia e di abbracciare attrici in topless sul set. Ognuna di queste accuse è falsa.

Sono state concepite per danneggiare la reputazione di Coppola e causargli un grave disagio emotivo. Quel danno è stato causato”

Il 30 luglio, quattro giorni dopo l’articolo originale di Variety, Deadline ha pubblicato un pezzo in cui un’altra comparsa di Megalopolis dichiarava che le affermazioni secondo cui Coppola si era comportato male durante la produzione non erano vere. “Non ha fatto nulla per mettere a disagio me o chiunque altro sul set” ha detto Rayna Menz a Deadline.”

Lunedì 14 ottobre gli iconici Studi di Cinecittà, grazie al Ministero della Cultura, ospiteranno l’anteprima italiana di Megalopolis, l’opera più recente del maestro Francis Ford Coppola, il grande regista autore di capolavori come la saga de Il Padrino, Apocalypse Now e Dracula di Bram Stoker.

Lo stesso giorno, il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, riceverà Coppola in Campidoglio per dedicargli uno speciale tributo della città.

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