Una bara avvolta in una bandiera con la svastica. No, non è il funerale di Reinhard Heydrich, ma quello della signora Alessia Augello. La militante di Forza Nuova è morta a Roma il 7 gennaio per complicazioni sopraggiunte dopo un intervento chirurgico. Aveva 44 anni.
Le esequie si sono tenute presso la parrocchia di Santa Lucia, finita la funzione la bara è stata accompagnata fuori dai militanti di Forza Nuova. Fin qui niente di strano. Poi i saluti romani e il drappo del Terzo Reich. Un funerale semplice e sobrio, insomma.
La Digos presente in loco ha identificato alcuni contriti camerati. Perché gli agenti non abbiano fatto sparire la bandiera nazista sul feretro non è dato sapere. Forse non l’hanno vista. Del resto non si notava per niente…
Da parte vaticana arriva, invece, la solita lacrima di coccodrillo. In un post pubblicato sui social network don Alessandro e don Paolo Emilio, titolari della parrocchia, hanno condannato quanto avvenuto sul sagrato della chiesa. “Quanto avvenuto non era autorizzato da parte del parroco né dal sacerdote celebrante. Intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato”. I sacerdoti “prendono le distanze da ogni parola, simbolo e gesto utilizzato all’esterno della chiesa riconducibili a ideologie estremiste lontane dal Vangelo”.
Nel Vangelo, cari miei, c’era scritto mica di fornire i passaporti ai gerarchi nazisti in fuga alla fine della Seconda guerra mondiale? Perché è il Vaticano ad aver dato i documenti a Mengele e Eichmann, tanto per citarne due, per far rotta verso il Sudamerica. Tanto che c’erano, i pii uomini di chiesa, fornirono anche consistenti cifre ai fuggiaschi. Dovevano rifarsi una vita, del resto.
Santa Ipocrisia aiutaci tu.
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