Roma o morte
A fine Novembre a Parigi si decide.Il Bureau International des Expositions ed i suoi 180 membri (uno per ogni Paese del globo)decideranno chi tra Riad (Arabia Saudita),Busan(Sud Corea)e Roma ospiterà l’Expo Universale 2030.
Una questione molto seria per l’Italia
Seria sul piano interno,perché trattasi di una delle poche occasioni di unità nazionale.Dopo l’incredibile NO alle Olimpiadi praticamente ottenute e invece regalate a Parigi,la Sindaca Raggi si inventò’ Roma 2030.
Draghi,nel Settembre 2021 presentò ufficialmente la candidatura a nome del Governo ed oggi il Sindaco Pd ed il Governo Meloni sono impegnati in una improba campagna elettorale mondiale.Una questione seria anche sul piano storico:sul sito ufficiale di Roma 2039 si legge ‘Roma attende questo appuntamento con la Storia dal 1942…in quell’anno avrebbe dovuto infatti ospitare l’Esposizione Universale annullata dalla guerra,e per la quale fu realizzato il quartiere Eur”.
Una questione seria sul piano politico,perché ricca di prospettive
La proposta di Roma ruota,infatti,attorno alla vivibilità delle grandi città,tutti i padiglioni (uguale grandezza per ogni Paese)saranno collocati in una grande area dell’Universita’di Tor Vergata e resteranno a disposizione dei Paesi ospitati per ogni possibile iniziativa di promozione tecnologica nel quadro delle politiche per la Smart-city.Una questione seria sul piano dei rapporti internazionali.
La Francia ‘europeista’,che non volle negli anni ‘50 l’esercito europeo e più recentemente (con l’Olanda)boccio’la Costituzione europea,ha stretto un accordo con Riad e voterà per i Sauditi che,a dire il vero,in tutto il mondo hanno adottato tecniche persuasive spicce quanto aggreganti.L’europeismo francese sarà affiancato da altri ‘europeismi’contraddittori:la Grecia,o addirittura Paesi richiedenti l’ingresso nella Ue come Montenegro e Georgia voteranno Riad.
Alla faccia della liturgia sui diritti umani ed alle stesse possibilità di sbocco dei loro prodotti vinicoli
Tutto ciò premesso è rimasto il voto segreto e la possibilità di un ballottaggio finale.Dispiacerebbe buttare via un punto e mezzo di Pil previsto,il raddoppio del movimento turistico a 40 miliardi di presenze annue ed alcune decine di migliaia di posti di lavoro.
Intanto,godiamoci l’assenza di polemiche sulle attività di promozione della candidatura.Dai vertici dello Stato all’Ambasciatore Massolo Presidente del Comitato,dal sistema delle Università al sistema economico ed al corpo diplomatico fino agli inviati speciali nei vari Paesi,la mobilitazione è stata totale.Una questione seria.
Molto seria.Riccardo Migliori
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