Rossi e Burioni sono ai ferri corti in tema di Coronavirus.
Il primo, lo sappiamo, è il Governatore, ancora per poco, della Toscana targato PD, l’altro è Roberto Burioni, un medico, accademico e divulgatore scientifico italiano, attivo come ricercatore nel campo relativo allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi. Ha acquisito notorietà con i suoi interventi sui social media sul tema dei vaccini, di cui è convinto sostenitore.
La notizia è quella del rientro dei cittadini cinesi dalle celebrazioni del Capodanno Cinese.
Burioni nei giorni scorsi ha twettato: “Sono 2.500 i ritorni previsti in Toscana dalla Cina. È necessaria la massima prudenza”.
“Il presidente Rossi della Regione Toscana che secondo me sottovaluta il rischio del coronavirus esponendo a rischi evitabili i propri cittadini, afferma che chi lo critica o è male informato o è fascioleghista. Lo stesso presidente che nella sua regione offre l’omeopatia all’interno del sistema sanitario nazinale. Complimenti davvero“.
Il virologo su Facebook rincara la dose: “Non riesco a capire per quale motivo la Regione Toscana si intestardisca ad affermare che la quarantena non è necessaria. Sarebbe un minimo sacrificio per i 2500 cittadini che porterebbe però una grandissima sicurezza per tutti gli altri. Nessuno pretende che vengano rinchiusi in un carcere: basterebbe chiedergli di rimanere a casa per due settimane. La stessa cosa che molte multinazionali chiedono ai loro dipendenti che tornano dalla Cina” “Limitandosi, come leggo, ad aprire un ambulatorio nel quale queste persone potranno recarsi in caso di malattia (quindi troppo tardi), la Regione Toscana decide di fare correre ai suoi cittadini un rischio evitabile con un minimo disagio per pochissimi di loro. La decisione è a mio giudizio sbagliata, ma non mi stupisce più di tanto, arrivando proprio da quella stessa Regione che senza il minimo pudore offre nell’ambito del suo Servizio Sanitario la medicina omeopatica (inefficace e implausibile secondo la scienza) a spese del cittadino. Speriamo che una buona dose di fortuna possa compensare l’azzardo. Se non succederà niente, qualcuno dirà che è stato un allarme inopportuno. Certamente sono gli stessi che quando rivendono l’automobile con l’airbag intatto si lamentano della spesa che hanno sostenuto per qualcosa che si è rivelato inutile, perché non sono andati a sbattere”.
L’assessore alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi ha già risposto al virologo, spiegando che la Toscana sta seguendo le regole fissate anche dalle circolari del ministero sull’emergenza coronavirus. “Non essendoci nessun caso accertato di coronavirus, la quarantena non spetta alle autorità sanitarie della Regione. Trovo davvero sorprendente un’uscita come questa, perché la Toscana è la Regione che si è mossa con maggior tempestività e adeguatezza, pur non essendo l’unica ad accogliere sul suo territorio un gran numero di cittadini cinesi”.
Sulla stessa linea il Rossi-pensiero, che in perfetto stile sardinesco e da Cpa, taccia di ignoranza e fascioleghismo chiunque si azzardi solo a non pensarla come lui.
Con queste posizioni la salute dei Toscani è veramente in ottime mani, se l’antirazzismo di maniera impedisce anche solo di valutare di adottare anche solo le più elementari misure di prudenza, che sl contrario sono previste per i cittadini italiani di rientro dalla Cina.
Loro, gli italiani, in quarantena in strutture dall’esercito, a Prato e Campi Bisenzio, invece, 2500 persone virtualmente a rischio, libere di uscire, e solo “invitate” a rimanere a casa in presenza di sintomi o a rivolgersi all’Ambulatorio Lilla all’Osmannoro.
Ci auguriamo che la coscienza, autodisciplina e lo spirito civico e di sacrificio che il popolo cinese ha spesso dimostrato, prevalga sulla dubbia politica dei vertici regionali toscani, che sono pronti a mettere a repentaglio la vita dei propri concittadini in nome della paura di essere solo tacciati di “razzismo”.