Rosso antico con sfumature
Da settimane andiamo dicendo che tra gli errori che il centro-destra non deve fare spicca quello di riconoscere la “centralità antagonista” della ricostruenda sinistra.
Ci sembra palese il tentativo degli azionisti di maggioranza del “rosso antico” di porsi come unica possibile alternativa alle forze di governo. Dal gioco delle parti della “ditta di fatto” Landini-Schlein, costruita scientemente a tavolino, emerge chiaramente il progetto di brevettare un nuovo cocktail il cui mix caratterizzante unisce vetero sindacalismo e radicalismo sciccoso. In altre parole: la mobilitazione permanente invocata da Landini, che mette già nel mirino lo sciopero generale, la vagante presenza (quasi ubiqua) in tutte le piazze italiane di Elly Schlein tesa a cavalcare il movimentismo di chi si ritiene scippato di ogni tipo di diritto possibile (scolastico, politico, sociale e civile).
E pensare che, un tempo, i partiti, in primis il vecchio PCI, facevano sintesi e non collezionavamo cammei di partecipazione in ogni luogo, uguale e contrario.
Riflessioni: la CGIL in questo immaginato percorso da scontro frontale ha sicuramente bisogno degli altri due sindacati nazionali. Immagino (auspico) che sarà dura, vista la spiccata vocazione autonomista dei Sbarra, che la CISL sia di questa partita.
Il PD, a parte le photo opportunity di circostanza tra Segretaria e sconfitto, sarà davvero realmente compatto su questa linea pirandelliana di ES, in cui si recita ogni giorno a soggetto?
Perfino Conte, dopo una luna di miele ad horas, ha capito la trappola e comincia a smarcarsi. Dal duo Calenda -Renzi (ormai diventato un solitario) ormai il gelo è assoluto o quasi verso sinistra.
È per questo che il centro-destra deve assolutamente evitare di essere portato sul terreno di battaglia preparato dalla sopra citata “ditta di fatto”. L’impressione è quella che la loro strategia li condurrà a diventare presto prigionieri di se stessi. Chi è più forte deve avere l’intelligenza e l’onere di determinare sempre il quando, il dove, il come delle situazioni politiche.
Per far sì che il rosso antico, con annesse le numerose sfumature aggiunte, non torni di moda.
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