Rula Jebreal. Il femminismo è mio, ma me lo pagano gli altri

MIELI, RULA E IL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE

Per prima cosa spieghiamo chi è Rula Jebreal. Nata e vissuta in Israele, è però filo-palestinese convinta. Ha a lungo vissuto in Italia. Adesso è residente a New York.

Paoli Mieli, intervenendo su Radio24, con una certa felpata perfidia, ha fatto notare che la Jebreal, lunedì 5 luglio, è andata a presentare il suo nuovo libro, “Il cambiamento che meritiamo – Come le donne stanno tracciando la strada verso il futuro” (Longanesi, 208 pagine), nell’esclusivo Circolo Canottieri Aniene di Roma.

Sarà stato certo un’idea di Giovanni Malagò, attuale capo del Coni, che conta parecchio da quelle parti, pur non essendone più il presidente effettivo del molto ambito club di canottieri vip.

Questo agli occhi dei più potrebbe sembrare normale. Peccato che la bella Rula Jebreal poche settimane fa aveva fatto sentire in maniera concreta la sua posizione femminista. Era stata invitata a “Propaganda Live” su La7. Però ha dato forfait in modo clamoroso e mettendo in serio imbarazzo il conduttore Diego Bianchi. Che è stato accusato di becero maschilismo programmatico nella scelta degli ospiti.

Brava Rula. Bisogna essere sempre fedeli ai propri ideali. Sono totalmente dalla tua parte. Però mi dovresti spiegare una cosa. Come ricorda Mieli che il Circolo Canottieri Aniene conserva “la simpatica” tradizione di accettare solo soci maschi, rigorosamente: in effetti non risultano donne tra gli iscritti, in linea con lo Statuto (visionabile qui).

Parafrasando una frase tanto cara al movimento: il femminismo è mio, ma me lo pagano gli altri. Insomma la Jebreal fa la femminista e la fenomenA quando fa comodo a lei.

Un estratto dell Statuto del Circolo Aniene

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