“Experience sold out” esulta trionfale Carlo Dutto dell’ufficio stampa del Roma Whisky Festival. La presenza del pubblico dell’ottava edizione è stata a dir poco al di sopra delle aspettative: il 2018 aveva visto una partecipazione di pubblico di circa 4500 persone, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente.
Quest’anno sono state superate le 5000 unità, dato che conferma il prepotente trend di crescita della manifestazione. I dati sono incoraggianti e soddisfacenti: 2000 etichette, 500 bottiglie vendute allo shop, 18 masterclass, 3 seminari di mixology con bartender di caratura internazionale, 5 sessioni di Bowmore Room.
Gli stand degli espositori erano in continuo movimento, dapprima con gli addetti ai lavori e poi, specialmente con l’andare avanti del pomeriggio, con tanti curiosi che si sono voluti avvicinare al mondo del whisky.
Intrigante è stato parlare non solo con i distributori/importatori italiani, ma anche con i responsabili di alcune case come Ronnie Cox di Berry Bros., Iain Allan di Glen Moray e Donald Macenzie di Islay Boys con il suo fantastico kilt.
Ho trovato molto interessante la selezione delle molteplici etichette proposte: dai superclassici e famosissimi Highland Park, Johnnie Walker, Glenfiddish, Bushmills ecc. fino ad arrivare a imbottigliatori di nicchia come Flatnöse di Islay e distillerie quasi sconosciute come Glen Scotia di Campbeltown. Per non parlare dell’ottimo Puni: l’unico whisky italiano nato dalla passione dei fratelli Ebensperger in Alto Adige che nel 2010 hanno avuto il coraggio di aprire la propria distilleria.
Fra gli altri sono stato colpito da un irlandese, anzi da un dubliner come il Teeling affinato nelle preziose botti di rum Trois Rivieres (morbido ed elegante) trovato allo stand Rinaldi 1957 e il blended giapponese delle tre distillerie di proprietà Suntory chiamato Toki importato da Bacardi Martini: un prodotto rotondo e raffinato ad un prezzo decisamente invitante.
Naturalmente ho dovuto fare una scelta sugli assaggi da compiere. I rischi seri che avrei corso erano sostanzialmente due: avere la bocca anestetizzata ai sapori e il fegato grosso e incazz… come un orso bruno.
Con l’andare avanti delle settimane analizzeremo insieme quello che ho potuto assaggiare, distribuendolo per distillerie.
I Premi del RWF
BEST SINGLE MALT
- ARDBEG CORRIVRECKAN (MOET HENNESSY)
- BARELEGS (ISLAY BOYS)
- GLENFARCLAS 17 YO (RINALDI)
BEST BLENDED WHISKY
- BERRY BROS & RUDD – SHERRY CASK (PALLINI)
- BERRY BROS & RUDD – ISLAY (PALLINI)
- BLACK BULL 1° YO (COMPAGNIA DEI CARAIBI)
BEST WORLD WHISKY
- KOVAL FOUR GRAIN (PELLEGRINI)
- KAMIKI (RINALDI)
- TEELING SINGLE MALT (RINALDI)
BEST SINGLE CASK
GLEN GRANT 25 YO (WILSON & MORGAN)
Sláinte