Se questo è un leader, mi viene da dire parafrasando Primo Levi. Matteo Salvini è ormai l’ombra di quel baldanzoso capo popolo che ammaliava le folle a suon di slogan e selfie. Oggi fa gli elenchi, niente di più niente di meno.
Il breve video che allego farebbe quasi tenerezza, se non facesse innervosire. L’attenuante della tenerezza soccombe all’aggravante della procurata irritazione. Penso colposa, per il dolo – volontà e rappresentazione del fatto materiale tipico – ci vuole lucidità, e Salvini mi pare non ne abbia più da tempo.
Sul caso Cucchi rilascia dichiarazioni decentrate, disconnesse, confuse, penose. Gli chiedono se ritiene di dover chiedere scusa, lui risponde che è contro ogni tipo di droga. Stai già messo male così Matteo, fai bene ad essere contro le droghe.
Il problema, però, non è la droga: è stato ammazzato un uomo, da dei carabinieri. Anni di menzogne, una sorella, Ilaria, con una tenacia ed una determinazione invidiabili, una verità che esce fuori. Condanne per 12 anni per omicidio preterintenzionale. Salvini è contrario alle droghe. Non cambia idea sul caso Cucchi. Era un drogato, e lui è contrario alle droghe. Lo dice quindici volte in 44 secondi, roba da Guinness dei Primati (non intesi nel senso zoologico).
Quando c’è un morto, aggiunge il leader degli elenchi, c’è solo da pregare. Bastava pregare, non era necessario far tutto sto casino. Per un drogato, per giunta.
https://www.youtube.com/shorts/AabUjc4WrD0?&ab_channel=LegaAbruzzo
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