SANGIULIANO E L’ANGELO AZZURRO

SANGIULIANO E L’ANGELO AZZURRO

Ho provato una gran pena nel vedere l’intervista rilasciata al TG1 dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Pena per l’uomo, e pena per la politica

Pena per l’uomo in lacrime che confessa la sua relazione con la pseudo consulente ministeriale Maria Rosaria Boccia. Perché mi ricordava quella scena del film l’Angelo Azzurro, quando il goffo e vecchio professore innamorato piange i tradimenti della sua bella Lola: la cinica e sprezzante Marlene Dietrich.

Ma anche pena per la politica ridotta a farsesco “vaudeville” ottocentesco. Dove, a fronte di una Sinistra a vocazione voyeuristica, sempre china a sbirciare dal buco della serratura per speculare polemicamente su vicende private, c’è una Destra i cui esponenti governativi non sono sempre pienamente consapevoli delle responsabilità che competono loro.

E ciò nonostante le ripetute raccomandazioni della Premier Meloni. Io non amo i facili moralismi ma sono fedele ad un etica pubblica basata sull’equilibrio tra diritti e doveri

E ritengo sia preciso dovere di un Ministro della Repubblica -specie se chiamato in causa per il non trasparente rapporto tra una sua amica e il Ministero che rappresenta- chiarire la propria posizione in Parlamento. E non in una trasmissione della RAI, peraltro appositamente confezionata per lui. Quella di Sangiuliano è stata insomma una vera mancanza sul piano istituzionale.

Aggravata dal fatto che l’intervista concessa si è trasformata in un autentico disastro sul piano politico

Poiché mischiando pubblico e privato ha finito per accrescere dubbi e ombre, rendendo opaco un caso che sembrava chiarito dopo il colloquio avuto con la Presidente del Consiglio. Sangiuliano infatti avrebbe dovuto limitarsi a parlare da Ministro, dicendo quello che aveva già riferito alla Premier. Ossia che la signora Boccia non ha ricevuto nessun incarico ufficiale né tantomeno un compenso, e che non è mai venuta a conoscenza di informazioni riservate. Aggiungendo semmai che la signora in questione era solo una personale consulente a cui si era affidato su base fiduciaria, la qual cosa non ha comportato oneri finanziari per lo Stato.

E che quindi tutto il resto non riguarda la politica, punto

Perché rivelare pubblicamente la propria relazione sentimentale? Perché chiedere platealmente scusa alla propria moglie e alla Premier Meloni? Cosa gli è preso? Forse il bisogno di confessare davanti a tutti la propria colpa di marito fedifrago e di Ministro disattento? E a quale scopo? Per farsi perdonare? O per espiare il proprio peccato umilmente in un bagno di pubblica vergogna, come un personaggio di Dostoievski?

Così facendo Sangiuliano ha parlato solo da marito pentito

Dismettendo di fatto la postura e la veste di Ministro. Col risultato di apparire patetico e grottesco, proprio come il vecchio professore del film l’Angelo Azzurro di cui raccontavo prima. Ed il ridicolo, si sa, uccide più e meglio di una pistola. A questo punto credo che sarà difficile per Sangiuliano riprendere i panni di Ministro. La sua è diventata ormai una presenza imbarazzante per il Governo Meloni. Dispiace, ma è così.

Che dire?

Bisogna sempre diffidare dell’Angelo Azzurro: dove passa porta solo dolore e rovina.

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