Santorini il vulcano più inquietante del Mediterraneo
Scatta lo stato di emergenza. l’isola inquieta torna a far tremare il Mediterraneo
Santorini, l’isola che incanta e terrorizza, è di nuovo al centro dell’attenzione. Non per le sue scogliere mozzafiato, le sue case bianche a picco sul mare o i tramonti infuocati, ma per la terra che trema senza sosta. Da giorni, un’intensa attività sismica scuote l’isola, con oltre 1.300 scosse registrate e un terremoto di magnitudo 5.2 che ha fatto scattare l’allarme. Le autorità greche hanno dichiarato lo stato di emergenza, mentre più di 11.000 persone hanno già lasciato l’isola, temendo il peggio
È un’isola viva che respira e si agita.
Chi ha visitato Santorini sa bene che non è un’isola come le altre. Non è solo una meta turistica da cartolina, ma un luogo vivo, inquieto, che porta su di sé il segno di una storia tragica e grandiosa. Io stesso l’ho vissuta due volte, da due prospettive diverse: una dall’alto, l’altra dal mare. In entrambe le occasioni, ho percepito qualcosa di unico, quasi primordiale.
Navigando nella caldera, lo spettacolo delle solfatare fumanti sull’isolotto centrale non lasciava spazio ai dubbi: sotto quei fondali, l’isola non dorme mai davvero. Il timore, quasi istintivo, di trovarsi in un luogo potenzialmente catastrofico è impossibile da ignorare.
Sulla terraferma, invece, il contrasto tra la bellezza delle costruzioni ristrutturate per il turismo di lusso e la consapevolezza di trovarsi sul bordo di un vulcano sommerso crea un’atmosfera surreale. Guardando la caldera, è impossibile non immaginare il cono che un tempo svettava come un Vesuvio e che oggi giace esploso, sprofondato nel mare
Quello di questi giorni è un risveglio che fa paura, e a noi italiani riporta alla memoria un’ altro vulcano che seppellì una splendida città per riportarla intatta ai nostri giorni.
Oggi, la storia sembra pronta a ripetersi. Il direttore dell’Istituto di Geodinamica, Vasilis Karastathis, ha dichiarato che l’attività sismica prosegue senza segni di attenuazione. Giovedì mattina, tra le 06.30 e le 07.50 ora locale, si sono verificate ben 57 scosse, seguite da un terremoto di magnitudo 4.7 a sud-ovest di Amorgos.
Gli esperti osservano con attenzione i movimenti della caldera, preoccupati dal sollevamento del suolo ed è questo a mio avviso la vera novità di questi giorni che sinceramente trovo essere un’ inquietante segno premonitore, inutile spiegare che il sollevamento del suolo di una caldera, sia un segnale che potrebbe indicare l’intrusione di nuovo magma.
L’ azione sismica fa aumentare anche il rischio di frane resta elevato, e anche se al momento non si segnalano danni gravi, l’allerta resta alta, la cittadella arroccata sulla cima del monte famosa al mondo per le immagini da cartoline sembra fatta apposta per rovinare con le sue case bianche come una slavina urbana all’ interno della bocca del vulcano
Thanasis Ganas, un altro esperto del settore, ha dichiarato che la frequenza delle scosse sembra iniziare a diminuire, ma non si è ancora stabilizzata. Un cauto ottimismo che non basta a dissipare i timori di chi conosce la storia di questa terra.
L’ombra di Atlantide e il monito della storia fanno dell’ isola un luogo affascinante e inquietante al contempo.
Difatti Santorini non è solo un vulcano, ma anche un luogo mitico. C’è chi ha visto in essa la leggendaria Atlantide, inghiottita dalle acque in un solo giorno e una sola notte. Quello che è certo è che la sua eruzione, avvenuta circa 3.600 anni fa, fu una delle più devastanti della storia umana. L’isola esplose con una violenza inaudita, scatenando un gigantesco tsunami che si abbatté su Creta, contribuendo al declino della civiltà minoica
Ripensando al mio viaggio in aereo da Santorini a Creta, mi torna in mente quell’immagine: il mare che separa le due isole e che, millenni fa, trasportò la distruzione da una terra all’altra. Oggi, sapere che il vulcano si sta risvegliando fa tremare i polsi.
Sicuramente Santorini non è l’unico vulcano del Mediterraneo che in questi mesi mostra segni di attività. La nostra Sicilia ha visto lo Stromboli tornare a farsi sentire, un gigante piccolo ma instancabile. Ma se Stromboli è una pulce sulla schiena di un drago, Santorini è il drago stesso, un mostro addormentato che, se si risvegliasse, potrebbe riscrivere la storia del Mediterraneo ancora una volta
Per ora, l’isola resta in allerta. I sismologi osservano, gli abitanti sperano, i turisti partono. Ma Santorini è così: un paradiso sospeso tra bellezza e terrore, dove la storia non è mai davvero finita.
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