SARÀ DAVVERO FESTA PER IL FIGLIOL PRODIGO CHE RITORNA?

C'entro

SARÀ DAVVERO FESTA PER IL FIGLIOL PRODIGO CHE RITORNA?

I PROBLEMI DEL PAESE E QUELLI DI RENZI

È quasi surreale iniziare questa nuova impegnativa stagione politica italiana, il cui calendario è fitto di passaggi decisivi per i cittadini, parlando ancora di Matteo Renzi.

Sorprende non poco che il leader di Italia Viva sia attenzionato da quasi tutti i leader della multiforme sinistra. Perfino il redivivo Prodi prova a rigenerarlo ricorrendo al Vangelo, quando afferma: “Renzi? C’è più festa per un peccatore che per mille giusti … ma prima deve ammettere di esserlo e pentirsi”.

Conoscevamo Prodi in veste curiale, una delle sue più note caratteristiche, ma non pensavamo si spingesse fino al ruolo di confessore e potenziale assolutore.

IL NARCISISMO DELLA SCHLEIN

La stessa Schlein, nonostante in lei sia sempre attiva la modalità “volpe”, sembra propendere verso l’apertura, anche se mette sul tavolo carte pesanti, ammonendolo: “Renzi non può tenere lo stesso piede in due scarpe”. In pratica la versione laica del sermone prodiano. Traduciamo: se il leader di Italia Viva non esce da tutte le giunte “anomale” con il centro-destra e non recede da alleanze amministrative con questa alleanza, nessun accordo prossimo o futuro sarà possibile.

Sembra alquanto strano però che la Segretaria del PD non prenda in considerazione i crescenti malumori della ciurma del partito, che non vogliono in nessun modo imbarcare il “traditore”. Alcuni politologi orientati a sinistra vanno oltre gli umori della base e fanno presente alla Schlein: “Che senso ha tornare ad allearsi con un leader il cui movimento sembra non esistere più? Non avendo ormai sfondato nel centro liberal-democratico, che valore aggiunto può portare al centro-sinistra?”

L’unica ragione che sta alla base dell’apertura della segretaria PD potrebbe essere di natura narcisistica: essere la prima donna di sinistra a diventare Presidente del Consiglio. Quindi tutti dentro!

QUEL GIOCHETTO NON RIUSCITO

In tale contesto l’unica voce totalmente dissonante, che non lascia spazio (almeno per ora) al perdono, è quella di Conte. Un po’ per la ruggine accumulata tra i due nel recente passato, un po’ per caratterizzare i 5SS come duri e puri, in un momento in cui Grillo e la vecchia guardia lo accusano di cercare di snaturare il DNA del movimento.

Di sicuro, al di là del già descritto anomalo su e giù del mare nel centro-sinistra, rimane una certezza da ascrivere all’altro schieramento: aver con fermezza rilanciato al mittente la palla che Renzi voleva continuare a giocare nella metà campo del centro-destra. Ha provato in molti modi a lanciare le sue suadenti sirene (soprattutto attraverso la scorciatoia di alcune alleanze amministrative) con il doppio obiettivo di aprirsi margini di manovra sia in Italia che in Europa. Il giochetto non è riuscito.

Se riuscirà nell’altra parte nessuno può saperlo, fosse nemmeno lui.

Leggi anche: https://www.adhocnews.it/dittatori-democratici-e-non/

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version