Oggi, sabato 30 novembre 2019, a Firenze in Piazza della Repubblica la manifestazione del movimento delle “sardine”, al grido di “Bella ciao” ovviamente, molto ovviamente, e ” La Toscana non si lega“, come recita un grande striscione srotolato in piazza.
La piazza e le vie intorno hanno iniziato a riempirsi da prima delle 18, in vista della reunion che nasce portando contestazione all’iniziativa elettorale della Lega di Matteo Salvini. E proprio il leader del Carroccio il popolo delle sardine segue diligentemente per tutta Italia.
Ricordiamo che il leader delle sardine è Mattia Sartori ricercatore del RIE, società che si occupa di comunicazione sociale. Il RIE è una società privata di consulenza, fondata da Romano Prodi e Alberto Clo’. Alberto Clo’ è tutt’oggi membro del CdA della GeDi società di De Benedetti e degli Agnelli che edita Repubblica, Espresso, Stampa, Secolo XIX, Huffpost. Un finto movimento spontaneo, realmente creato in vitro, come dimostrano le dichiarazioni di Mattia Sartori durante un collegamento con ‘Mezz’ora in più‘, la trasmissione domenicale di Lucia Annunziata in onda su Rai 3. Sartori si è soffermato sulle elezioni regionali in Emilia Romagna che si svolgeranno a gennaio prossimo. “Se questo movimento non si trasformerà in urne piene – ha affermato Sartori – c’è un problema di fondo. In Emilia c’è un progetto di centrosinistra molto ampio, c’è il Pd, c’è un progetto di Emilia Romagna futura, c’è la società civile. Abbiamo detto fin da subito che non abbiamo problemi con la politica ci sentiamo rappresentati.” Dopo girotondini, popolo viola, magliette rosse e chi ne ha più ne metta, le sardine appaiono un altro furbo tentativo di intercettare i mal di pancia dei votanti disillusi del PD, un ennesimo “la sinistra riparta da..”
Il raduno fiorentino ‘La Toscana non si lega’ si tiene nel giorno in cui Matteo Salvini presenzia ad una cena della Lega al TuscanyHall, in vista delle elezioni regionali e proprio al TuscanyHall stasera è in programma un altro presidio, organizzato da Firenze Antifascista: “Salvini a Firenze un ti si vole”.
Gli organizzatori hanno trionfalmente annunciato di aver raggiunto le 40.000 presenze in Piazza, cosa materialmente impossibile, visto che la piazza è di 75 metri per 100, ed occupata per il 35% circa dai box dei caffè storici che vi si affacciano e dalla giostra, come risulta dalle foto.
Rimangono quindi meno di 5.000 mq di spazio per i manifestanti, conti alla mano, nei quali sarebbero stipati in 40.000? Non scherziamo, via, anche alle sparate c’è un limite.
A meno che non si voglia sostenere che, stretti come sardine per l’appunto, i contestatori di Salvini non si siano affollati in otto per ogni metro quadro, cosa che non risulta affatto dalle immagini, ed è impossibile, se non negando la teoria di impenetrabilità dei corpi.
Ancora più inverosimile è l’affermazione di essere in 40.000 nella stessa piazza dove Domenica 19 maggio 2 mila persone hanno contestato l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si trovava in città per un comizio elettorale per le elezioni a sindaco di Firenze.
Quel giorno la piazza risultava gremita quasi allo stesso modo, peraltro non ci stupiremmo se anche le persone fossero le stesse, e si parlò appunto di 2.000 unità.
Ci insegnavano alle elementari che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, attendiamo con fiducia i dati reali e veritieri.