Saviano in questi giorni sta assistendo, da una posizione privilegiata, il suo attico, ai disordini a New York, susseguenti alla morte di Floyd.
Da Repubblica
Dalle colonne di Repubblica pennella con delicatezza le figure di manifestanti che in questi giorni stanno assaltando negozi e centri commerciali
Al tramonto
“Si attende il tramonto, si aspetta che i manifestanti pacifici decidano di andarsene. È allora che partono gruppi di tre, massimo cinque, ragazzini che si avvicinano alle vetrine e le spaccano con mazze da baseball di metallo, o con piedi di porco. Ma quando la vetrina è in pezzi non entrano solo loro, ma tutti quelli che si trovano nei paraggi. Si entra e si corre, prendendo quello che c’è da prendere.”
Una festosa manifestazione di criminalità quindi, del tutto generalizzata.
“L’età dei saccheggiatori spesso è bassissima, sono giovanissimi, ma ti colpisce vedere signore normali che entrano in questi negozi devastati cercando le loro taglie di vestiti quasi volessero provarli. C’è chi esce con due lampade sotto le ascelle, altri che indossano dieci cappelli, uno sopra l’altro. Ci sono quelli che si portano via decine di scatole di scarpe e quando escono, a loro volta, vengono saccheggiati. Queste sono le immagini di New York di queste notti.”
“I saccheggi fatti nei giorni scorsi in molti parti della città, e in particolare dalla Quinta strada a Soho, il quartiere delle grandi firme della moda, hanno mostrato una caratteristica unica: non si distrugge la vetrina dei grandi marchi del lusso, da Rolex a Nike, perché si disprezza il mondo che esprimono, o come presunto gesto di solidarietà ai lavoratori.
Molto più semplicemente si distrugge la vetrina per prendere quell’orologio, quella camicia, quella borsa che finalmente fanno accedere al “diritto ad essere cool”. Questi saccheggi non sono quindi la rivendicazione di un diritto collettivo ma banalmente e brutalmente di un’aspirazione individuale. ”
L’assoluzione degli emarginati
In altre parole Saviano afferma che i ladri, perché di altro non si tratta, sarebbero vittime del sistema, che non li accetta, e reagiscono rubando simboli di quella società che li rifiuta, in un disperato anelito di integrazione.
Una volta rubare ciò che non ci si poteva permettere era un gesto deprecabile, vi si opponeva il giusto stimolo a lavorare per arrivare a permettersi ciò che adesso pareva irraggiungibile.
E gli Stati Uniti d’America erano il paese per eccellenza dove ci si poteva realizzare dal nulla.
Ora no.
Ora è giustificabile, o almeno comprensibile, che chi non può comprare un paio di scarpe alla moda, poverino, le ruba perché altrimenti è ghettizzato nella sua realtà.
Nella società del reddito di cittadinanza probabilmente funziona proprio così, il lusso deve essere alla portata di tutti, negando in tal modo il suo essere status symbol e non avendo più alcun senso.
Trump ne trarrà vantaggio
Di tutto si può accusare Saviano tranne di non essere furbo ed acuto: vede al di là del proprio naso.
Di questi saccheggi e disordini, Donald Trump trarrà un indubbio vantaggio in termini elettorali.
Chiosa il Pardo della Grande Mela.
”La maggior parte di quelli che si sono indignati per le violenze sistematiche della polizia americana non può che vedere nei saccheggi, in questi saccheggi, un regalo a Trump e una delegittimazione delle ragioni politiche e sociali della protesta.”
O almeno una affermazione del sogno americano o di ciò che ne resta, che fa dire a noi ingenui che cercheremo di realizzarci per poter accedere a ciò che desideriamo, senza spaccare una vetrina per appropriarcene, con la scusa di manifestare contro il razzismo, ed illudendoci di essercelo guadagnato.
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