Schmidt, ancora in attesa della sua candidatura a Firenze

Schmidt, ancora in attesa della sua candidatura a Firenze

Eike Schmidt non ha ancora sciolto le riserve. Sembra scontata una sua discesa in campo come candidato a sindaco di Firenze, ma al momento manca l’ufficialità.

I motivi di questo “ritardo” sono molteplici

Solo a gennaio Schmidt ha preso pieno possesso del suo nuovo ruolo di direttore al Museo Nazionale Capodimonte a Napoli. Un incarico altrettanto prestigioso, dopo la sua eccellente direzione degli Uffizi. Ma Eike Schmidt, probabile candidato nella città gigliata, sta provocando non pochi problemi, arrivati a coinvolgere anche gli apparati nazionali.

In questi giorni Francesco Emilio Borrelli, parlamentare eletto nella circoscrizione Campania 1 nelle file di Alleanza Verdi e Sinistra, ha annunciato di voler presentare una interrogazione parlamentare sulla “questione Schmidt”. Il museo Capodimonte è uno dei gioielli italiani che solo nel 2023 ha visto più di 200.000 visitatori.

Con Schmidt, probabilmente occupato in campagna elettorale, dovrebbe essere predisposta una gestione con la nomina di un direttore provvisorio

Se poi Schmidt dovesse vincere, cosa tra l’altro anche molto probabile, la durata del mandato al direttore provvisorio di Capodimonte diventerebbe quinquennale.

Borrelli parla di “mancanza di rispetto da parte dell’attuale Governo al patrimonio culturale italiano in generale e partenopeo in particolare”. E fa menzione di “legge ad personam” per favorire la discesa in campo di Eike Schmidt contro la sinistra fiorentina.

E se tutte le polemiche fossero solo la paura di vedere un candidato forte di destra a Firenze?

Quanto c’è nelle parole della sinistra di occuparsi realmente degli interessi culturali nazionali e quanto invece sono presenti gli interessi politici?

Della possibile candidatura di Schmidt se ne parlava ormai da diversi mesi. Già da dopo l’estate il suo nome circolava negli ambienti della politica cittadina. I partiti di destra da subito si sono resi disponibili a spendere il nome di Schmidt. Durante la sua direzione agli Uffizi a più riprese Schmidt aveva polemizzato con Nardella e la sua Giunta. Polemiche non sterili, suffragate tutte da motivazioni “forti”, che da più parti hanno raccolto accorati consensi.

Schmidt ai fiorentini piace. La sinistra questo lo sa

E lo teme. La sua discesa in campo può davvero ribaltare risultati che sembrano oramai cristallizzati. O, almeno, portare al ballottaggio. Per questo Schmidt va attaccato preventivamente.

Ecco, quindi, che si accende il dibattito istituzionale, politico e pure giuridico. Di mancanza di rispetto verso Napoli parla apertamente il governatore della Campania Vincenzo De Luca. De Luca chiede il motivo per cui, nonostante si sapesse già della candidatura a Firenze di Schmidt, sia stato comunque nominato alla direzione del Museo Capodimonte.

Il PD fa appello all’art 60 del Testo unico degli Enti locali (D.lgs 18 agosto 2000, n. 267) il quale cita testualmente: “Non sono eleggibili a sindaco, a presidente della Provincia, a consiglieri comunali, provinciali e circoscrizionali (…) i dipendenti civili dello Stato che svolgono le funzioni di direttore generale o equiparati o superiori.”

Il partito della Schlein chiede quindi le dimissioni da direttore del museo Capodimonte, al momento della eventuale ufficializzazione della sua candidatura, invitando il ministro Sangiuliano, che è tra l’altro di origini partenopee, a trovare un nuovo direttore full time per Capodimonte.

Una lunga serie di matasse ancora oggi da sbrogliare, che hanno come conseguenza il ritardare l’ufficialità della candidatura di Eike Schmidt. Ancora per poco, però. A metà aprile infatti le liste dovranno essere presentate.

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