Che cos’è la cultura? La cultura è un sistema simbolico, direbbe Levi Strauss. È l’insieme di valori, tradizioni, modelli che fanno un popolo. E se prima passava attraverso le opere letterarie e le rappresentazioni teatrali, basti pensare al mondo dei greci, adesso passa per film, musica e serie tv.
Se c’è un titolo che più di altri, negli ultimi tempi, sta dominando la scena culturale e mass mediatica mondiale questo è sicuramente Squid Game. Si tratta di una serie televisiva sudcoreana, scritta e diretta da Hwang Song-hyuk, distribuita da Netflix a partire dal 17 settembre 2021. 9 semplici episodi, durata media 60 minuti. Tutto si concentra su un gruppo di persone disposte a rischiare la vita in un gioco mortale di sopravvivenza, tutto pur di raggiungere il premio da oltre 45 miliardi di won, ovvero 33 milioni di euro. Una serie tv moderna, rapida e misteriosa, dove la violenza però la fa da padrone.
“Un successo mostruoso, in tutti i sensi, che esaspera il meccanismo cinico e competitivo di tanti programmi televisivi – ha spiegato Massimo Gramellini su Il Corriere della Sera – Se a noi europei appare caricaturale è perché abbiamo ancora uno straccio di Stato Sociale. Per un coreano le premesse appaiono invece assolutamente realistiche”.
Squid game arriverà anche nel gambiling
Tutti, oggi, sanno che cos’è Squid Game. Tutti ne parlano, tutti lo guardano. Tutti, soprattutto lo ascoltano. Perché quando un prodotto culturale irrompe sulla scena, feconda ogni altro settore. Le musiche della serie tv più famosa del momento portano la firma del musicista Jung Jae-il. La sua carriera iniziò a 13 anni, quando andava ancora alle medie quando pubblicò un annuncio su un giornale locale: “cerco un pianista e un cantante”. L’obiettivo era fare musica grindcore, violenta e rude. Un’anima rock, nonostante i suoi studi svolti all’Accademia Jazz di Seul, una passione per batteria, basso e chitarra elettrica.
Dalla tv a Spotify, Squid Game arriverà a breva anche nel mondo del gambling. La immaginiamo già una slot machine a tema sudcoreano, con delle musiche jazz, calme e suadenti, come nel caso di The Big Easy, titolo ispirato proprio a questo tipo di musica e ambientato in una piccola cittadina nel cuore della notte. E chissà che le musiche non le scriva proprio Jae-il, che ha già firmato i successi di Okja e Parasite. Perché la cultura, oggi, non conosce proprio confini: inizia su uno schermo e non sai in quale altro possa arrivare.
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