Se la Russia investe sul turismo enogastronomico…

Pane Korovai, parte essenziale delle cerimonie di nozze e dei funerali in molte zone della Russia. Si serve accompagnato dal sale e si mangia staccandone un solo pezzo con le dita.

Il turismo gastronomico conquista anche la Russia, che a breve lancerà il suo primo Istituto nazionale di gastronomia, in collaborazione con 12 università del Paese. La notizia è stata diffusa da Sputnik, la principale agenzia d’informazione moscovita, che in tutto il mondo trasmette quotidianamente notizie sulla Russia.

La dichiarazione proviene dal Presidente dell’Associazione russa di turismo gastronomico Irina Klimkina, che ha sottolineato i compiti chiave dell’Istituto – sesto al mondo dopo gli analoghi di Spagna, Francia, Italia, Turchia e Indonesia -: “il posizionamento internazionale della gastronomia russa attraverso la cultura, la religione, le tradizioni e i costumi dei popoli russi; la promozione e la diffusione dei marchi gastronomici nazionali all’estero; le attività che li includeranno nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO“. 

Il nostro obiettivo è creare il più grande think tank del paese, che raccolga e studi la storia e lo stato attuale della gastronomia russa“, ha affermato la Klimkina. “Crediamo che ciò permetterà in futuro di ampliare il potenziale turistico del nostro paese, specialmente nell’area del turismo gastronomico, ancora in via di sviluppo. Inoltre, l’istituzione svilupperà standard educativi per la formazione del personale professionale, necessari per l’industria moderna“.

Bliný con smetana e caviale • Il cortile esterno del museo Ermitage di San Pietroburgo, tra i più visitati al mondo

Decisione perfettamente in linea con le tendenze del turismo internazionale, sempre più orientato verso la componente enogastronomica, che solo lo scorso anno ha regalato all’Italia oltre 110 milioni di presenze ed un impatto economico di oltre 12 miliardi (pari al 15,1% del totale turismo) per quanto riguarda le spese dei turisti legate all’agroalimentare1.

La maggior parte dei turisti, oggi, chiede una tipologia di viaggio in cui essere protagonista e non più soltanto semplice spettatore. Tra tours culturali, esperienze culinarie e gastronomiche, percorsi benessere, attività sportive o d’immersione nella natura, laboratori artigianali, il turista viaggia oggi per apprendere, scoprire più da vicino le tradizioni locali e sentirsi parte attiva del viaggio. In una parola: “esperienza“. Un modo di viaggiare che restituisce incontri e conoscenze, condivisione, approfondimento culturale, dove allargare i propri orizzonti e tornare a casa con un bagaglio di emozioni e di esperienze – appunto – autentiche e pertanto difficili da dimenticare.

Pel’mèni, pasta ripiena di carne, tipica della Siberia

La Russia regalerà sorprese? Probabilmente si. Se non altro la decisione di puntare anche sul turismo enogastronomico contribuirà a formare all’estero l’immagine di un paese più variegato di quanto immaginario e stereotipi odierni ci consentano di tracciare.

Non solo “Šči e Kasha” quindi – sorta di “pizza & spaghetti” nostrano che è il modo in cui molti russi definiscono in estrema semplicità la propria cucina, che vede entrare cavolo e cereali in moltissime ricette, in omaggio ad un passato prevalentemente agricolo ancor oggi risorsa fondamentale del paese – ma l’occasione per lanciarsi in un viaggio all’interno della cultura di un paese vasto oltre diciassette milioni di chilometri quadrati, che assieme abbraccia due continenti, dalla storia complessa. Un paese capace di offrire una cucina variegata tanto quanto le tradizioni che ha accolto nei secoli, ospitando e rielaborando ricette provenienti dai suoi più remoti confini. Ed una nuova straordinaria avventura.

Il Pan di zenzero tipico della cittadina di Tula, oggi diffuso in tutta la Russia

 


1 fonte: ricerca Isnart-Unioncamere, i cui risultati sono stati presentati durante il Food & Wine Tourism Forum

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