Se n’è andato, il primo giorno del 2025, Guido Gheri
Gheri Guido, così conosciuto e appellato da tutti i suoi seguaci, i suoi ammiratori, i suoi amici, i suoi sostenitori
Protagonista della stagione delle radio libere. Apprezzato dagli ascoltatori, condannato dai giudici.
E’ scomparso a Firenze, a Capodanno, Gheri Guido. 73 anni
Troppo presto.
DJ protagonista della stagione delle radio libere degli anni ’70, nonché fondatore della storica emittente fiorentina Radio Studio 54 nel 1975 e fondatore e presidente della Nazionale Italiana calcio dei Dj. Gheri Guido, così era conosciuto e chiamato, è scomparso come i tanti della nostra generazione. Questa è la vita. Ancora giovane, ancora attivo.
Ma la livella non perdona
Guido nel tempo ha sempre mantenuto un costante seguito di pubblico per le sue competenze musicali.
Purtroppo negli ultimi anni è stato processato per odio razziale a causa di affermazioni fatte come speaker di programmi radiofonici nella sua emittente.
Nel 2023, il tribunale di Firenze lo ha condannato per diffusione di idee fondate sull’odio razziale, diffamazione e calunnia a 5 anni e 6 mesi per frasi contro immigrati e persino insulti all’ex ministro Cecile Kyenge. Il tribunale aveva disposto anche la confisca degli impianti usati per la trasmissione della radio sulle frequenze assegnate
Inoltre era stato anche condannato a un risarcimento complessivo di 150.000 euro al suo ex avvocato e a un collaboratore per averli screditati. Il tribunale lo ha anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici .
Eppure si sa che esiste la libertà di espressione, soprattutto sui media. Ma i pesi e le misure non sono sempre equilibrati.
“Oggi si è spento Gheri Guido, un grande uomo, un grande marito, un grande padre, un grande amico, un grande dj E’ stato uno dei fondatori delle radio libere indipendenti, che ha Esubire tanta, tanta malagiustizia”
Esordisce la famiglia che ne dà il triste annuncio, su Fb .
Ecco, ha sempre detto la verità e ha sempre espresso il pensiero che una grande maggioranza dei cittadini condivide.
E’ stata condannata anche la moglie a 2 anni per calunnia e a un risarcimento complessivo di 25.000 euro ai due carabinieri che aveva falsamente accusato di aver manomesso gli apparecchi della emittente, in occasione dell’esecuzione del sequestro eseguito nel 2019
Per l’imputata la sospensione della pena è subordinata al pagamento dell’indennizzo.
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