Il campionato di calcio di Serie A è appena ricominciato ma già non mancano le polemiche. Ieri sera alle 20 e 45, all’Allianz Stadium, si sarebbe dovuta giocare la partita tra Juventus e Napoli. Tuttavia, considerando il mancato arrivo del Napoli entro i primi quarantacinque minuti di gioco, l’arbitro Doveri ha decretato la fine del match. Vittoria della Juventus per tre a zero a tavolino. La società partenopea presenterà ricorso contro la decisione del Giudice Sportivo e richiederà anche di farsi annullare il punto di penalizzazione.
Sintesi degli antefatti
Due giorni fa la società bianconera aveva diffuso la notizia secondo cui due membri dello staff fossero risultati positivi al Covid. Nonostante ciò, come da protocollo, tutta la squadra era stata messa in isolamento fiduciario in attesa dei controlli. Sempre qualche giorno fa, questa volta tra gli azzurri, due calciatori – Zielinski e Elmas – erano risultati positivi al Coronavirus. Difatti, dopo il caso Zielinski, l’ASL locale ha impedito alla squadra partenopea di partire per Torino.
La Serie A nel pallone
La Lega, dopo esser venuta a conoscenza della situazione, ha fatto sapere che la partita sarebbe stata confermata. Infatti, secondo le regole previste, per giocare è sufficiente che ci siano tredici giocatori non positivi. Neppure le due società, Napoli e Juventus, sono riuscite a trovare un accordo. La prima optava per il rinvio della gara mentre la seconda, con un comunicato, aveva manifestato la propria volontà di scendere in campo. Sarebbero bastate, in virtù dei casi rilevati qualche giorno prima, un po’ di logica e buon senso per rinviare la partita. Questo va affermato al di là di ogni simpatia-antipatia calcistica. Invece, in nome di protocolli e regole poco chiare, si è deciso di mettere in scena uno spettacolo indecoroso che ha fatto emergere – per l’ennesima volta – tutte le contraddizioni di chi gestisce le fila del nostro sistema calcio.
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