Sesto – Costernazione e rabbia, tanta. Sono questi i sentimenti che albergano nei nostri cuori dopo le dichiarazioni di Tommaso Montanari sulle Foibe.
Come si può nel 2021 continuare a definirle un falso storico?
Qui siamo davanti ad un’insopportabile minimizzazione se non proprio un gretto ed insopportabile negazionismo.
Dobbiamo essere noi a ricordare a Montanari che i Martiri delle Foibe sono ricordati dallo Stato Italiano con la legge n. 211 del 20 luglio 2000?
Un eccidio che anche il nostro Presidente della Repubblica Mattarella non esitò a definire ‘un orrore che colpisce le nostre coscienze’.
Comprendiamo come Montanari sia legato politicamente all’estrema sinistra, ma mai avremmo creduto arrivasse a giustificare i macellai titini che trucidarono migliaia di Italiani.
Pertanto, da Sestesi prima che da esponenti del centrodestra, ci vergogniamo che questo individuo ricopra la massima carica della Fondazione Ginori nonché quella di direttore dello stesso Museo Ginori.
A questo punto non può esserci altra strada che le dimissioni da entrambe le cariche.
E ci auguriamo che il Sindaco Falchi, di cui Montanari è stato a lungo “consigliere speciale” prenda immediatamente le distanze da queste sciagurate dichiarazioni, caldeggiando egli stesso le dimissioni di Montanari.
La tradizione democratica di Sesto non può essere sporcata da posizioni negazioniste e oltraggiose della memoria del nostro paese.
Tra l’altro, vogliamo, ricordare come il Comune di Sesto nel 2015 avesse deliberato per l’intitolazione di una strada dedicata ai Martiri delle Foibe.
Potrebbe essere questa l’occasione di eseguire la volontà di quella delibera e restituire dignità alle migliaia di vittime innocenti di quella tragica pagina di storia.
In caso contrario, saremo ben lieti di prenderci questa incombenza una volta che i Sestesi ci avranno dato la loro fiducia alle prossime elezioni comunali.
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