Vittorio Sgarbi entra nel merito di quanto accaduto al raduno di Pontida, con gli insulti al giornalista Gad Lerner: «Dal punto di vista del politicamente corretto se Salvini fosse stato ipocrita avrebbe potuto risolvere subito la situazione dicendo che un giornalista in quanto tale non va aggredito» – spiega il critico d’arte – «La responsabilità di questi gesti razzisti non è del leader del partito ma di un clima che vede alcuni militanti fuori controllo. Mi sembra invece che sia corretta la definizione data di Lerner come “provocatore” perché le sue affermazioni sia sui social che in televisione sono sempre state molto dure e violente. Gli hanno reso pan per focaccia».
L’aggressività verbale di Lerner – alla faccia di chi si reputa “umano” – anche di recente si era rivelata: «Se pensiamo a un tweet che aveva fatto qualche tempo fa su un’esplosione in Corea del Nord in cui si augurava che Salvini fosse lì, non dobbiamo meravigliarci se poi le reazioni nei suoi confronti sono altrettanto aggressive. Lui stesso ha a lungo attaccato in modo diretto Salvini che ha mostrato molta resistenza e autocontrollo», continua Sgarbi.
«Il partito di Salvini ha quasi raddoppiato i voti rispetto ai partiti di sinistra a cui appartiene Lerner, è ovvio che in una così grande rappresentanza popolare ci possano essere anche atteggiamenti razzisti, ci dispiacciono ma li si comprende. La sua presenza a Pontida ha suscitato dei malumori ma Salvini non ha nessuna responsabilità» – chiosa Sgarbi – «Il modo migliore per prendere le distanze da Lerner sarebbe stato ignorarlo, purtroppo i partecipanti di Pontida non sono stati in grado di farlo».
Lerner si spaccia per un agnellino, non lo è affatto. Come molti sinistri punta sulla provocazione, per poi ricamare sulla reazione. Sarà anche un pacifista umano e tollerante, per carità, ma se veder finire Salvini flambé con l’idrogeno è un pensiero progressista, beh allora preferiamo essere reazionari.