La parità di genere nella compilazione delle liste elettorali viene sbandierata come una ‘conquista di civiltà’ dal femminismo in tutto il mondo
Personalmente non ne sono convinto e sono contrario a trattare le donne come una categoria da ridurre a necessitante aiuti di questo tipo.
Ritengo che le persone debbano essere giudicate e valorizzate dalle loro capacità e preparazione, non dal sesso.
Ma le diramazioni del pensiero unico arcobaleno sono esilaranti: il cortocircuito è in agguato.
Le vittorie emancipatrici del movimento LGBT
Il movimento per i diritti dei trans e omosessuali ci mette li zampino e trasforma la conquista delle donne in una farsa.
Dopo lo sport femminile, dove in mezzo mondo trans partecipano alle gare riservate alle donne e ovviamente vincono grazie alla loro fisiologia maschile, è la volta della politica.
Non basta che una donna abbia fatto sacrifici o si sia distinta per merito e capacità: se un uomo si ‘sente’ donna la scavalcherà.
In Messico un gruppo di candidati uomini si è autodichiarato donna, riuscendo così a superare l’ostacolo della parità di genere nella composizione delle liste elettorali.
Risultato da film comico anni 80.
La lista approvata presenta 18 candidati maschi.
Con buona pace della parità dei sessi.
Tutta roba di sinistra
L’aspetto ulteriormente esilarante è che tutte queste istanze provengono dalla medesima parte.
La sinistra globalizzata e radical chic si picca di presentare queste ‘conquiste’ come progresso, quando non comprende che sono storture e svillaneggiamento dei principi generali del diritto.
Così c’è chi se ne approfitta, e scardina con maestria le costruzioni ideologiche che loro stessi hanno creato.
Ben gli sta dirà qualcuno: ebbene siamo pronti a stupirvi ancora. Siamo in disaccordo.
Perché il mondo LGBT è quanto di più deleterio esista per l’emancipazione femminile. Ed è ingiusto mortificare istanze giuste in un mondo dominato dai maschi. Anche quello LGBT lo è.
Le lesbiche lo sostengono da anni: i movimenti omosessuali sono ad uso e consumo dei gay maschi ,dei trans che sono nella quasi totalità maschi che si sentono donne.
Come le quote rosa stesse sono un contentino di facciata degli uomini per tenere buone le istanze femminili, così le lotte LGBT si pongono in contrasto con le donne che vogliono e sanno emergere.
Perché anche in politica chi vale vola: e a dispetto del PD la prima segretaria di un partito in ascesa è la Meloni, e la prima presidente del Senato donna è la Casellati. Due donne di destra.
Il resto sono chiacchiere e frustrazioni delle aspettative femminili, soprattutto da sinistra, che di emancipazione femminile si riempie la bocca ma di fatto va nella direzione diametralmente opposta.
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