Siamo chi siamo

Siamo chi siamo

Con la stessa euforia che ricorda da vicino il tempo in gli antropologi del XIX ritenevano con certezza che una parte degli europei, se non tutti, provenissero dal nord Europa, cosa poi rivelatasi errata, oggi ci informano del contrario nonostante varie scoperte li abbiano smentiti.

Sentiamo dire dai soliti esperti che veniamo tutti dall’Africa, che l’Africa è la culla dell’umanità, che eravamo neri in origine perché venendo dal continente nero non poteva essere altrimenti

È un’informazione data con lo stesso entusiasmo di quando un tempo gli antropologi teorizzavano con certezza riguardante la teoria delle origini nordiche. Ancora fino a recenteme, esistevano testi che raccontavano che i camiti altro non erano che i neri, quando invece indicavano i bianchi d’Africa. Ma si preferiva dire che erano i neri per giustificare lo schiavismo come volere divino. Poi oggi viene sostenuto che anche la specie sapiens sarebbe nata in Africa e che di conseguenza doveva a rigore di logica essere nero e che è sbiancato in Europa quando 45.000 anni fa dall’Africa sarebbe approdato sul nostro continente per poi irradiarsi in tutto il mondo.

Poi le prove di questo arrivo così datato, del sapiens cominciano a vacillare perché  appaiono reperti precedenti

In seguito la teoria comincia a perdere colpi quando da varie fonti apprendiamo che il tipo di sapiens europoide e bianco era presente in Africa in epoca preistorica. Erano gli antenati dei Berberi quelli che i Romani denominavano “uomini dell’ovest” che non occupavano solo l’Africa del nord ma anche il Sudan, il corno d’Africa, la Mauritania, il Mali, arrivando fino al Niger e la Nigeria. Non sappiamo se erano migranti giunti in Africa in tempi immemori o se erano nativi, formatisi al tempo in cui l’ambiente era molto diverso a causa dell’estensione della foresta pluviale che occupava, oltre il Nordafrica, anche la Mesopotamia, la penisola arabica, l’Asia minore e l’altipiano iranico.

Tramontata anche l’origine nordica degli indoeuropei che oggi sappiamo essere provenienti dalla steppa, tramonta anche la netta differenziazione fra popoli indoeuropei e popolazioni preindoeuropee abitanti l’Europa precedentemente le migrazioni indoeuropee, come erano gli Iberi, i Pelasgi, i Liguri, i Camuni ecc

Erano questi gli autori delle grandi pitture di Altamira e gli edificatori di Stonehenge e delle mura ciclopiche, coloro che praticarono per primi l’agricoltura in Europa. Sembra che fossero strettamente imparentati con le popolazioni nordafricane dell’epoca. Essendo stati presenti uomini di tipo sapiens dalla carnagione chiara in Africa da tempo immemore significa che la teoria del sapiens di colore che avrebbe perduto la melanina solo in seguito al suo arrivo in Europa, fa acqua da tutte le parti.

Ma la teoria della culla del sapiens in Africa crolla definitivamente e senza appello, nel momento in cui in Cina, in alcuni scavi vengono rinvenuti resti fossili risalenti a ben 110 Mila anni fa, di homo sapiens, un ritrovamento che spazza le ipotesi dell’origine etiopica del sapiens in Africa

Gli studiosi, a questo punto, ripiegano sulla teoria della formazione multipla dell’umanità, teoria che scontenta però i teorici nostalgici della tradizione di tipo adamitica ma non religiosa che si prestava alla teoria dell’unica umanità indifferenziata. Dobbiamo tener conto inoltre che siamo usciti da una grande glaciazione durata 100 mila anni, in cui gran parte delle terre emerse erano coperte dai ghiacci.

Chiaro che il continente africano era preso di mira da varie popolazioni che vi trovavano rifugio

Un parallelo lo possiamo fare osservando il continente americano dove, anche se lo stretto di Bering era in quel periodo di glaciazione una lingua di terraferma che collegava Asia e America, le popolazioni altaiche che attraversavano il collegamento per millenni hanno dovuto costeggiare l’America del nord perché interamente coperta di ghiacci fino a tardi avendo da sempre un clima più rigido dell’Europa a parità di latitudine. All’altezza del Messico e dell’America centrale, invece sappiamo che già dal IX millennio a.C. si praticava l’agricoltura e in Mesopotamia addirittura molto prima. Questo per dire ché sia gli Olmechi che i Toltechi o i Sumeri sul Tigri e l’Eufrate, gli Egizi sul Nilo, quella Dravidica della civiltà di Harappa nell’indo o quella di Huang sul fiume giallo sono state forse le prime ad essere libere definitivamente dalla glaciazione che fino a 10.000 anni fa occupava vaste terre emerse e che in seguito la ritirata dei ghiacci è proseguita molto lentamente e scienziati dicono che sta proseguendo tutt’ oggi.

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