Siamo con voi, ma sono problemi vostri

L'UE la Germania: l'ipocrisia dell' Unione Europea

PROBLEMI

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Siamo con voi, ma sono problemi vostri.

Nel dramma del Coronavirus scopriamo chi ci è vicino e chi, invece, pensa solo a salvarsi ‘la pelle’.

Albania, Cina, Russia, e Cuba sono fra i Paesi che per primi sono accorsi in nostro soccorso. Chi l’avrebbe detto? pochi.

È possibile che questi atti di altruismo siano spinti da una fine dose di realpolitik, specie per Paesi che si trovano diplomaticamente isolati. Tuttavia, sono aiuti concreti in un momento di bisogno. 

Alla fine di questo dramma sarà giusto tributare anche a loro l’elogio per essersi calati nell’ inferno del Covid-19 insieme a noi. 

 Chi invece si sta rivelando una delusione colossale è – udite, udite – l’Unione Europea (UE). L’UE, oramai il braccio politico della Germania, si conferma avara di empatia.

La BCE, oramai declassata a tesoreria della Bundestag, avara e basta. Si trovano lì, immobili, indecisi sul se e come venire in soccorso di uno dei Paesi fondatori, ora allo stremo economico.

Sembra chiaro che dietro al cerchio stellato di un’unione politica eterogenea non si riesca ad intavolare una comune strategia di mutuo soccorso. Peggio della Germania fanno soltanto quegli Staterelli ‘satellite’, come l’Olanda, che tutelano i propri interessi economici a scapito di un dramma, per loro, ‘periferico’.

Eppure, l’Olanda ha per anni goduto a pieno una membership in un club in cui hanno operato come un paradiso fiscale, senza ammende o rimproveri.

In tutto questo la politica italiana ha tentato con forza di promulgare, anche alla sterile opinione pubblica tedesca, il sentimento ed il dramma che stiamo attraversando. Il Premier Conte che si collega con il TG nazionale tedesco, o l’acquisto di paginate sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, sono atti tangibili tesi ad utilizzare i media per smuovere l’agenda politica europea.

Forse la Germania si sta dimostrando più immune di noi alla curva dei contagi, ma non sarà certo immune dal contagio economico se il nostro sistema economico dovesse collassare. Siamo una delle manifatture più performanti del mondo, e la ricchezza dei Paesi del blocco Mitteleuropeo, lo hanno consolidato anche grazie ad un mercato interno in cui possono godere di 60 milioni di consumatori italiani.

Se la nostra economia soccomberà, presumibilmente con la Spagna e la Grecia, possono stare sicuri che ne subiranno le conseguenze anche loro.

 

Solo gli Euro-bond, già propinati da molti (addirittura il viceré dell’UE Macron), potranno salvare le nostre economie, e permettere la ripartenza.

Ciò nonostante, per loro é sufficiente il MES…. con il rischio di una Troika per tutti quei Paesi come l’Italia che stanno subendo questo flagello.

Viene poi l’ipocrisia. La prima pagina del Bild di stamane, con il titolo ‘Siamo con Voi!’, ricorda tragicamente i poster di ben altra era con dedica ‘La Germania è veramente vostra amica!’, o la copertina di Der Spiegel con Spaghetti e Revolver….

Purtroppo, poco è cambiato.

Inizialmente addolcito dal titolo campeggiante, la lettura del testo ne sbugiarda la premessa. È uno sproloquio fantozziano, fatta di stereotipi e cliché, quasi fosse un dramma nazionale (per la Germania) il non poter venire in Romagna a sorseggiare lo Spritz, o cantare le canzoni di Tozzi bevendo il limoncello. Ci ringraziano del buon cibo, che ha arricchito i loro menù a base di polpettone e patate. (C’é scritto, ndr)  Incredibile. Vergognoso. Eppure, sono con Noi…… Grazie, Germania..

..Sappiate tuttavia che alla prossima vacanza in Italia, tra un mandolino ed una pizza al wurstel, forse vi presenteremo il conto. O forse, chissà, non troverete più posto, perché avremo altri ‘prenotati’; magari Russi o Cinesi.

Facile fare la solidarietà a distanza, ed a parole, negando qualsiasi aiuto economico reale.

È l’ennesima dura lezione che ci viene impartita. Se l’UE non prenderà passi concreti per aiutarci, sarà bene che a questo giro la chiudiamo con questa inutile farsa. Se per alcuni questa situazione non comporta misure eccezionali, allora questa Unione non serve proprio a niente.

In tempo di crisi, insomma, si scoprono i veri amici. Ci piace chiudere il nostro pensiero con il neonato rapporto fra i due non-amici, la Cina ed il Giappone. Il Giappone ha destinato aiuti considerevoli alla Repubblica Popolare, nonostante egli stessa abbia avuto a che fare con la pandemia del covid-19. Sulle scatole nipponiche destinate alla popolazione cinese sono state affisse versi antichi che parlano di unità, di fratellanza. ‘Siamo onde dello stesso mare’, come recita Giancarlo Fabbian.

Alcuni di questi versi, di antica composizione, risuonano attuali più che mai: ‘Anche se una montagna ci separa, condividiamo le stesse nuvole e la pioggia ; Una Luna che brilla non appartiene a un solo villaggio ». Queste, fanno capire lo spirito di solidarietà che accumuna gli uomini.

Sono sentimenti forti, sotterrate da una società materialistica e malsana. Forse ci è voluta la pandemia per riscoprire questi antichi valori.

Ricordiamoci di queste giornate, e marchiamole a fuoco nelle nostre menti, nella nostra memoria.

Verrà il giorno in cui usciremo da questo inferno.

Verrà il giorno in cui ci ricorderemo di chi ci è stato vicino, di chi lo ha fatto con ipocrisia, e di chi non l’ha fatto per nulla.


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