Soldati e Littizzetto: chi fa cagarissimo?

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Luciana Littizzetto, di professione ignota perché se dovesse fare soldi con la sua presunta comicità, credo che non alzerebbe un euro che è uno, non perde occasione per sproloquiare. Per aprire quella sua bocca fornace di volgarità inutili e pesanti, grevi e sicuramente non divertenti, e declamare le sue idee – o meglio, ideologie – come se fosse la depositaria del verbo. E non lo è.

Magari è depositaria di un conto in banca di tutto rispetto, tipo il suo compagnuccio Fabio Fazio, creato con anni e anni di inutili e lesive comparsate televisive autocelebrative, ma lautamente retribuite. Bravi, perché a me non è mai riuscito di essere pagato per aver raccontato il nulla, condito con odio e disprezzo.

L’ultima sua, e qui di nuovo brava, è stata quella di dire che l’Esercito Italiano, i nostri soldati, fa “cagarissimo”. Sofisticato ed elegante neologismo per tornare sempre al solito posto: apre bocca e sparge liquame.

Mio nonno diceva che: “(della scorreggia) il primo che la sente, di solito ne è parente!” e guarda caso la Littizzetto, al solito parla di merda. Agatha Christie, non una qualunque, aveva una regola: “Un indizio è un indizio. Due indizi sono una coincidenza. Ma tre indizi fanno una prova.” Il numero degli indizi, nel caso della Littizzetto, è asintotico a più infinito.

Io ho una teoria: chi condisce il proprio eloquio con volgarità, chi fa della parolaccia il centro nevralgico del proprio pensiero, e perché di pensiero ne ha ben poco. E ancor peggio riesce ad articolarlo. Ma questa è solo una mia illazione.

E dopo i sinistri (perché di tali si tratta) figuri che hanno ingiuriato l’Arma dei Carabinieri per la morte di Ramy (leggi qui il mio articolo), sempre a sinistra – The Dark Side of the Moon – si continua a buttare merda (dopo che ho detto Littizzetto, mi concederete un po’ di volgarità gratuita, fa parte della commedia) sull’Esercito Italiano.

 

Onore, Rispetto, Gloria. Niente altro

In Toscana, come in altre parti d’Italia, gli ultimi giorni sono stati molto complessi da un punto di vista meteorologico. Le precipitazioni molto intense, unite ad una scarsità – per non dire nullità – di gestione di argini, fossi ed altro, hanno portato a piene e inondazioni. Nonostante i nostri soldi che forzatamente vengono “devoluti” ai vari Consorzi di Bonifica che, ben retribuiti, non sono in grado di fare quello che i contadini facevano, e bene, gratuitamente.

L’Arno, ad esempio, è andato molto, troppo vicino, a rompere gli argini. Il fiume che collega Firenze a Pisa ha creato più che qualche attimo di terrore. E nonostante gilet gialli con scritto ben evidente “SINDACA”, il fiume non ne è uscito intimorito. Magari l’italiano sì.

E proprio nel momento del massimo bisogno, è venuto fuori il vero Servitore (con la S volutamente maiuscola) dello Stato. Quell’Esercito che farà pure cagarissimo, ma con olio di gomito, volontà e senso del dovere, è andato a rinforzare gli argini. Grazie Folgore!

Qualcuno ha visto per caso Littizzetto, Fazio, Parenzo o altri buontemponi della DEM a sporcarsi le mani per salvare le città? Vi prego di fare avere in redazione testimonianze a loro favore. Ma ho idea che la casella di posta resterà miserabilmente vuota.

 

Basta con il disprezzo delle istituzioni

Cara Littizzetto (cara nel senso di conto in banca, non mi fraintendete), io non auguro il male a nessuno. Anche perché sono convinto che porti sfiga (augurare il male, non lei). Però cominci ad usare un po’ di collutorio, di una sana marca italiana, che le schiarisca bene la mente e le levi quell’intenso aroma di stallatico che emana tutte le volte che parla. E lo faccia usare anche ai suoi amichetti DEM, appena escono dalla loro manicure, ovviamente.

 

Onore, Rispetto, Gloria alle Forze Armate

 

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