Di Marco Sabbioneti. Da tempo il mio sonno è tormentato da incubi. L’ultimo della serie: Ciocca non si toglie la scarpa. Ciocca ingoia i fogli di Moscovici. Ciocca cade in uno stato di inspiegabile torpore. Dopo qualche ora Ciocca si risveglia, apparentemente in perfetta salute, mite e filo-UE. Juncker offre a Ciocca una sana bevuta. I due si lanciano in una gara a chi regge meglio la vodka. Clima disteso e sereno. Arriva Moscovici con una caipirinha. Ciocca riceve una telefonata da Weidmann. Tema: organizzare un convegno sulle politiche di austerity. Ciocca e Juncker si buttano sui pistacchi. Come bimbi spensierati si tirano i gusci giocando a chi fa centro meglio. A un tratto succede qualcosa. Ciocca inizia a tremare, ha le convulsioni. Cade a terra dimenandosi. Juncker lo cosparge di vodka nel tentativo di calmarlo. Niente da fare. Le convulsioni raggiungono il parossismo. Ciocca sputa sangue e chiede aiuto. Moscovici ordina una cachaca. Ma la cachaca non fa a tempo ad arrivare. Il ventre di Ciocca si gonfia all’inverosimile. Finché esplode. Sangue dappertutto. Ne esce una creatura xenomorfa, per nulla amichevole. Sibilando orribilmente, la creatura si dirige correndo verso la sede della Commissione. Si nasconde nell’impianto di aerazione. Cresce a dismisura. Parla una lingua incomprensibile e vi è chi sospetta che parlarle sarebbe inutile. Assume il controllo delle istituzioni UE, che governa con piglio deciso. Ho sognato una UE xenomorfa.