SOS Nord. A Salvini serve la Padania

Il progetto nazionale arranca, la Lega ha bisogno del settentrione

SOS Nord. A Salvini serve la Padania. Il progetto nazionale di Matteo Salvini, si è rivelato poco solido. Oggi a Pontida, il leader leghista cerca di convincere il Nord a dargli nuovamente fiducia.

Il padanismo

Nonostante il mio forte scetticismo, anche solo sull’esistenza della Padania, ammetto che la Lega di un tempo, ne aveva fatto un cavallo di battaglia per molti aspetti vincente. C’era una forza trainante, in quel partito creato da Umberto Bossi.

Pontida era il tradizionale incontro annuale leghista, dove il nord si riuniva attorno alla formazione politica che aveva l’ambizione di rappresentare le aspirazioni della parte produttiva del paese. Ma la Lega di Salvini, è un’altra cosa.

Ambizioni nazionali

Il percorso politico di Matteo Salvini, aveva portato la Lega dall’indipendentismo, ad un sovranismo nazionale. E le elezioni europee sembravano aver consacrato Salvini come un leader nazionale solido. Anzi per l’esattezza alle europee del 2019, Matteo Salvini aveva guadagnato il podio di partito più forte d’Italia.Da Nord al Sud la Lega guadagnava primati ovunque.

Il progetto Nazionale del capitano leghista sembrava inarrestabile. Il centro-destra sembrava avere un leader assoluto.

In una prospettiva del genere, con la necessità di radicare urgentemente una classe dirigente nel centro-sud per consolidare il consenso, non ci si può meravigliare se sia stata trascurata la parte del paese, dove la Lega era più strutturata.

C’è anche da considerare, tra le altre cose, che dopo la fase secessionista, Salvini stesso doveva dare garanzie come leader nazionale. Dunque si è messo a girare l’Italia nella speranza, di far scordare il suo Padania is not Italy.

Ultimamente però gli eventi hanno costretto il leader del carroccio a cambiare urgentemente strategia

Le elezioni arrivano

La Lega ha dimostrato varie volte di essere in difficoltà a livello nazionale. Ed un sorpasso degli alleati, a Nord, potrebbe sconvolgere un delicato equilibrio interno.

Dunque Matteo Salvini ha bisogno di convincere il settentrione, a non abbandonare del tutto la Lega. Deve cambiare orientamento, cercando di convincere gli elettori del Nord che il partito non ha dimenticato le proprie origini.

In fondo la battaglia contro il canone Rai, per l’autonomia, la richiesta di flat tax, sono battaglie che portano una continuità storica. Magari spesso meno rivendicata in questi anni, ma della quale adesso si ha bisogno.

Ed il bisogno nasce da un problema portante. La lega non sfonda più nel Centro-Sud, anzi è in netta difficoltà appunto dunque perde l’elettorato del Nord sarebbe catastrofico da un punto di vista complessivo dei risultati.

Certo, la sterzata dovrà essere velocemente digerita, per mobilitare nuovamente quel tipo di elettorato. Ed a molti non sfugge l’assenza del grande e vecchio leone della Lega: Umberto Bossi non era a Pontida. Mancava proprio il simbolo più forte della continuità storica.

Non parte dunque sotto i migliori auspici, la riconquista della Padania.

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