Sperando che la storia non si ripeta

Urgente!

Sperando che la storia non si ripeta

Ho sempre detto che l’elezione del paziente geriatrico o di quello con il parrucchino non mi entusiasmava e che mi interessava solo nella misura in cui noi in Europa abbiamo bisogno di poter eleggere una figura simile, con poteri e autorità analoghi, o saremo sbranati come 27 cuccioli indifesi.

Comunque, dopo aver visto ieri in diretta gli amanti della vodka alla Casa Bianca fare una figura da stronzi a livello planetario, con una trappola malcelata che sembrava più un regolamento di conti che un incontro istituzionale, non posso fare a meno di pensare che tutto ciò si spieghi solo con un debito di riconoscenza per tutta la vodka ricevuta nei momenti di sete

È impossibile anche solo ipotizzare di ridurre la diplomazia internazionale a questo livello.

Sono due sbruffoni al potere, arrivatici democraticamente, certo, proprio come ci arrivò un pelato negli anni Venti e uno con i baffetti negli anni Trenta del secolo scorso. Sinceramente, mi auguro che la storia, per una volta, non si ripeta.

Lo dico anche ai miei amici che avevano salutato l’avvento di Trump II come la venuta di un messia democratico, capace di miracoli diplomatici e in grado di far terminare le guerre in due giorni, dividendo il Mar Cinese meglio di Mosè

Ebbene, come ripeto da più di un anno, al netto dei dubbi su come il popolo americano abbia potuto consegnarsi a due sciacalli del genere—per quanto la cosa si spieghi con l’opposizione più autolesionista di sempre, che ha mantenuto come candidato un povero vecchio con evidenti problemi cognitivi—mi chiedo dove sia l’indignazione.

Spero che esista ancora nel popolo USA più liberale e più emancipato, quello che quattro anni fa non indossava cappelli con le corna e che si indignò, giustamente, per l’assalto armato alle loro istituzioni

Mi domando cosa stiano facendo o pensando. L’opposizione negli USA è, se possibile, ancora più imbarazzante di quella italiana.

Non capisco come nessuno si sia stupito delle parole di un presidente che dice certe cose.

Un grande Zelensky, in perfetto inglese, ha detto ai due comici che la guerra non è un gioco di carte. Sul suo volto si leggeva la delusione di chi da tre anni lotta contro un invasore

I Marines che sbarcarono in Normandia, chissà cosa ne pensano.

Probabilmente oggi dal Corriere della sera il bravissimo Rampini ci dirà che in usa la Fox filo Trampiana e non solo hanno visto solo un’ accattone che vuole continuare a giocare alla guerra e due candidati al Nobel per la pace offesi impunemente in casa loro

Forse per qualcuno e sicuramente per chi lo ha votato è così, ma rispondo preventivamente che sicuramente nel resto del mondo si è visto un’ eroe inviato e aggredito verbalmente, costretto orgogliosamente a dover dire non sono venuto qui ” per giocare a carte o alla roulette russa”.

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