Bottiglie e biglietto, fascista perfetto.
Un biglietto inneggiante a Mussolini, in un sacchetto-cadeaux con due bottiglie di vino.
Un rider censore ed antifascista che pensa bene di fare giustizia, e salvare la democrazia. Et voilà l’esonero dal lavoro è servito.
Luca Nisco, 30 anni, è stato sollevato dal suo lavoro. Licenziato, perché legge i biglietti altrui e decide se strapparli o recapitarli.
Una censura degna del fascismo, anzi dell’antifascismo. Che poi è lo stesso.
Luca era un rider che operava per conto di Winelivery, la piattaforma che permette di recapitare vino a chi vuoi e con il messaggio che vuoi.
Salvo censure arbitrarie di chi te lo deve portare, ovviamente.
Sarà l’incaricato di turno a decidere se il biglietto sia meritevole di essere portato a conoscenza del destinatario?
I fatti
Luca Nisco, è beneventano, trapiantato a Bologna da qualche anno, dove convive con la fidanzata.
Domenica, 25 aprile, tocca a lui recapitare due bottiglie di vino in un’abitazione di via San Mamolo, in provincia.
Un regalo corredato da un biglietto, come da volontà del cliente.
“Il quale – spiega Luca –, al momento dell’ordine può decidere la frase che digiterà e verrà poi trascritta da noi”.
A lui il biglietto arriva già scritto.
Ma non gli piace. È un biglietto ‘fascista‘.
Il contenuto?
“In questo giorno di lutto che il nostro Duce possa guidare da lassù la rinascita”.
Ahhh, apologia, fascismo, allertate il presidio 111!!
“Ho provato indignazione per quel messaggio, stupore che ancora oggi siano scritte certe cose”.