Pare abbastanza evidente che Forza Italia stia cercando in tutti i modi di mettere in difficoltà Giorgia Meloni. Se ne ignorano le ragioni, ma il dato è chiaro.
Fuoco amico
Dal non voto a Ignazio La Russa quale Presidente del Senato, ai commenti poco gradevoli di Silvio Berlusconi fino a l’impuntatura di quest’ultimo sulla Casellati a Ministro della Giustizia e alle frasi sconclusionate su Vladimir Putin fra vodka e cuoricini.
A ciò, aggiungasi l’improvvida tempistica della presentazione del DDL Gasparri sulla modifica dell’art. 1 c.c. circa la capacità giuridica del concepito, in opposizione all’orientamento chiaro della premier “in pectore” in tema di aborto e Legge 194.
Insomma, in pochi giorni un vero e proprio Vietnam politico che rasenta il ridicolo e una sorta di “cupio dissolvi” di latina memoria. Questo nonostante l’incontro in Via della Scrofa che sembrava aver rasserenato gli animi.
A questo punto, è lecito chiedersi quale sia la ratio di questa strategia che il senso sfugge, soprattutto in questa fase molto delicata per il Paese che richiederebbe la formazione veloce di un Governo forte e coeso.
Sembra di assistere a una sorta di accerchiamento di Giorgia Meloni da parte dell’ingombrante alleato, dal quale (accerchiamento) occorre che la leader di Fratelli d’Italia si smarchi il prima possibile.
Si fatica a comprendere il senso di ciò che sta accadendo
Serve non solo unità e compattezza, ma visione del futuro e del Paese che si traduca in azioni decise. Questo per non vanificare il mandato elettorale concretizzatosi chiaramente nelle ultime elezioni politiche e ricucire un tessuto sociale sfilacciato.
Certo, che la formazione del Governo determini una qualche fibrillazione nella maggioranza non è circostanza nuova né riservata al solo centrodestra.
Ma qui si sta andando oltre rischiando una figura ridicola e allibente. Non vi è dubbio che alla lunga è una strategia fallimentare anche per Forza Itala perché va a indicare come principale “sabotatore”della coalizione proprio il padre nobile del Centrodestra. Ma nel breve periodo rischia di minare la solidità politica di Giorgia Meloni e di tutta l’alleanza.
Giorgia resisti!
Per questo è fondamentale che la leader di FDI tenga botta e respinga al mittente questo fuoco amico. A ogni costo e con ogni mezzo necessario.
Che quindi, Giorgia non ceda di un millimetro nonostante tutto e contro tutto, a partire da Carlo Nordio e dal posizionamento internazionale solidamente a fianco dell’Europa e della NATO. Ne va della sua credibilità ma soprattutto di quella del suo prossimo Governo che non potrà essere continuamente ostaggio di prese di posizione a dir poco bizzarre.
Non può sfuggire a nessuno dei protagonisti in campo la drammaticità del momento storico con tutte le conseguenze del caso.
Né, inoltre, può sfuggire che in questo modo si rischia di ridare ossigeno a una sinistra liquefatta sotto il peso delle proprie contraddizioni.
Si spera – anzi v’è certezza – che Silvio Berlusconi non voglia questo, ma meno che non intenda candidarsi alla Segreteria del Partito Democratico in occasione del prossimo congresso. Perché se certi attacchi strumentali a un Governo ancora non nato sono tipici della sinistra ideologizzata, certo non è concepibile che a minare la coalizione siano proprio gli alleati.
Insomma, non si può tirare troppo la corda. E quando la corda si spezza ci si fa male tutti.
Il Paese ha bisogno di un governo forte
Soprattutto i cittadini – famiglie, imprese, professionisti, lavoratori – che stanno soffrendo la drammatica crisi economica che si profila: dal rincaro delle bollette, a quello dei generi alimentari. Servono misure concrete e rapide perché gli italiani non possono assistere ancora a lungo a questo teatrino (per usare proprio il termine sempre contestato da Berlusconi) della politica.
Quindi, urge responsabilità del centrodestra. Urge, cioè, abbandonare questo clima davvero infantile a partire da Silvio Berlusconi, un leader che certamente ha fatto la storia di questo Paese ma che proprio per questo non dovrebbe sottoporsi a queste figure ben poco edificanti.
In fondo essere patriottici significa rinunciare a se stessi per il bene della comunità e vogliamo sperare che Forza Italia ricordi questo concetto.
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