Strategia politica e giochi di ruolo

Strategia politica e giochi di ruolo

Del ruvido Trump e della sua nuova amministrazione abbiamo compreso l’impegnativa strategia politica al di là dei modi più o meno bruschi.

Il presidente americano ha una logica del tutto analoga a quella che fu del segretario di Stato della presidenza Nixon, lo stratega della Casa Bianca, Henry Kissinger, anche se adattata ai nuovi templi e invertita

L’intento di Kissinger era quello di separare la Cina dalla Russia, riflessione che venne spontanea dopo la disastrosa guerra del Vietnam, dato che il nemico principale, in quel periodo, era considerata l’URSS.
Analogamente, oggi, Trump e il suo staff hanno intenzione di rimediare al grave errore strategico di Obama che Biden ha ereditato e in cui ha perseverato, lo sbaglio strategico è stato quello di gettare la Russia fra le braccia della Cina in una rinnovata alleanza.

Il nuovo presidente vorrebbe, al contrario, allontanare la Russia dalla Cina recuperando in parte Mosca per quanto possibile

Questo perché il grande rivale degli USA oggi è indubbiamente il dragone. Che questa amministrazione riesca o meno nell’intento è un’altro discorso, il tycoon è intenzionato perlomeno a tentare. Certo non può riuscire nel suo intento se insultasse Putin, colpevolizzare la Russia dimostrando ostilità o addirittura boicottando Mosca come pretenderebbe l’Europa.

La strategia di Biden, invece, era più semplicemente, mirava a creare una frattura perenne fra l’Europa e la Russia, portando il vecchio continente al disastro economico privandolo delle fonti energetiche russe a prezzo politico, fattore che rendevano i nostri più prodotti concorrenziali di quelli americani

Quello di Biden era un dazio mascherato, in modo molto più cruento e costoso. Abbiamo compreso le varie strategie con le loro logiche e finalità, da quella del democratico Biden, a quella del repubblicano Trump, quella del presidente russo Putin, e quella attendista e vigile del presidente cinese Xi Jinping.
Non si comprende invece la logica dei cosiddetti strateghi europei. Hanno agito indubbiamente servilmente in modo del tutto irrazionale pur di obbedire a Washington e senza pensare, unicamente per opportunismo individuale ed andando contro gli interessi del continente.

Le Sinistre forse sono state sbagliate anche dai residui della datata controcultura di Biden e dall’ideologia Woke proveniente dagli USA liberal

Non solo, ma se poche voci critiche si sono alzate, l’establishment europeo ha cercato di tacitarle, arrivando anche agli estremi di adoperarsi per fare annullare le elezioni in Romania dato che aveva vinto Georgescu, un candidato non troppo ostile a Mosca.
Trump ha invertito bruscamente la rotta e la classe politica europea dovrebbe ammettere di avere fallito e di aver portato i propri popoli verso il baratro solo per conformismo e per salvare la propria posizione.

La classe intellettuale  componente l’intellighenzia, invece di stimolare la classe politica e suggerire un comportamento più razionale, ha seguito la vulgata obbedendo per puro adeguamento alle direttive politiche

Questo è avvenuto in modo quasi unanime, tranne pochi casi isolati, di qualche mosca bianca, intorno ai quali è stato creato un robusto cordone sanitario. La conseguenza di tutto ciò è che possiamo vedere la nostra Europa che continua a voler dare testate al muro russo, abbandonata anche dal grande alleato americano.

La politica europea sembra imprigionata in un atteggiamento di pervicacia perché non può ammettere di aver preso un colossale abbaglio storico

Sentiamo politici ed anche l’intellettualità parlare solo di morale. Voci isteriche prive di senso della realtà si alzano affermando che in una guerra non è giusto che vinca il più forte perché altrimenti non sarebbe premiato il diritto. Insistono in modo ottuso a parlare di pace giusta come se nelle guerre vincesse la giustizia e non la forza delle armi.
Nel vecchio continente si è scambiata la guerra per un’ordalia, il medioevale giudizio di Dio dei popoli germanici, attraverso una sfida che assumeva la ritualità di una sentenza giudiziaria con imprimatur divino.

Non dico che i nostri politici avrebbero dovuto conoscere Sun Tzu e l’arte della guerra o von Clausewitz ma una logica elementare sarebbe necessaria per personaggi che occupano abusivamente il posto di statisti

Gli europei non si sono accorti che Trump ha fatto come quel bambino che, stanco del gioco, prende il pallone e se ne va mentre loro si guardano negli occhi e discutono dei rigori senza rendersi conto che la partita è terminata bruscamente. I giochi attualmente sono altri ed è bene non attardarsi.

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