Leeds – Una studentessa sostiene che le è stato detto di cambiarsi pantaloni e calzini perché le si vedevano le caviglie e potrebbe essere “distraente per gli insegnanti”.
Olivia Harrison, 13 anni, ha detto che lunedì all’ora di pranzo un membro dello staff della John Smeaton Academy di Leeds le ha ordinato di cambiarsi con gli oggetti smarriti. La studentessa ha detto che le è stato detto dal membro dello staff femminile che i suoi pantaloni mostravano “troppo” la sua figura e che le sue caviglie avrebbero “distratto”.
Olivia ha spiegato: ‘[Il membro dello staff] ha detto che dovevo cambiarmi pantaloni e calze perché si potevano vedere le mie caviglie e ha detto che era fonte di distrazione per altri alunni e insegnanti.
Le caviglie di Olivia
‘Ho detto, ‘stai dicendo che si ecciteranno?’ E [il membro dello staff] ha detto, ‘beh, non la metterei così.’
“Ha detto che anche i miei pantaloni hanno mostrato troppo la mia figura.”
Olivia si è opposta a indossare i pantaloni degli oggetti smarriti ed è stata poi mandata in isolamento. Quando si è rifiutata di conformarsi, è stata esclusa per due giorni e rimandata a casa, con altri tre giorni di isolamento da completare dopo il ritorno a scuola giovedì.
La madre di Olivia, Karen Harrison, ha affermato che diversi studenti hanno violato le regole uniformi da quando la scuola è stata rilevata da The Gorse Academies Trust all’inizio del semestre.
‘I pantaloni di Olivia sono di Debenhams, sono quelli che indossava prima senza problemi.
«Ora devo ordinare altri pantaloni. Dovrebbero essere più interessati all’istruzione e non a ciò che indossano gli alunni.’
Karen ha detto che ha provato a contattare la scuola diverse volte, ma senza successo.
Un portavoce di The Grove Academies Trust ha dichiarato: “Abbiamo gli standard più elevati in tutte le aree della vita scolastica, sia in classe; sia in termini di comportamento che per quanto riguarda l’uniforme.
‘Non ci scusiamo per questo e siamo lieti che la maggior parte degli studenti rispetti questi standard.
‘Tuttavia, dove gli studenti non li incontrano, abbiamo politiche chiare in atto. Non commentiamo casi individuali, ma possiamo dire che non abbiamo ricevuto un reclamo da parte dei genitori su questo argomento.’
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