Studenti arrestati a Firenze: domani interrogatorio, solidarietà da Lega e Fdi

Studenti

Saranno ascoltati dal Gip domani mattina. Sono i tre studenti attualmente agli arresti domiciliari per un volantinaggio di protesta contro il Governo svoltosi in un liceo di Firenze. La misura di custodia cautelare era stata emessa lo scorso mercoledì, suscitando stupore e relative polemiche.

I giovani domani mattina si presenteranno dal Giudice per fornire la propria versione dei fatti. Completamente differente da quella del principale accusatore, ovvero il Preside della scuola Alessandro Giorni. L’accusa si basa principalmente sulle sue dichiarazioni, che in molti hanno definito non attendibili a causa della sua appartenenza politica. Stiamo parlando di un noto esponente del Partito Democratico, già candidato con i Dem e membro della Segreteria del partito nella città di Prato. In sostanza, un Dirigente scolastico di sinistra accusa degli studenti di destra, parlando di violenze e minacce che però non trovano riscontri nei video dell’iniziativa, diramati peraltro dagli stessi accusati. Ad addensare ulteriori dubbi sulla vicenda c’è anche la totale assenza di referti medici delle presunte vittime. Non esistono infatti prove concrete di eventuali danni causati a cose o persone, né di atteggiamenti minatori. 

I ragazzi, accusati di violenza e minacce a corpo amministrativo dello Stato, sono difesi dall’avvocato Simone Bonaldi. Spiegheranno le proprie ragioni, chiedendo la revoca della misura, sulla base dell’incompatibilità tra il tipo di reato contestato e il reale svolgimento dei fatti. Ragioni che hanno trovato il sostegno di numerosi esponenti politici. Rappresentanti istituzionali di Lega e Fratelli d’Italia hanno espresso solidarietà e vicinanza ai tre giovani, evidenziando la sproporzione tra provvedimenti presi e tenuità dei fatti. In particolare sono intervenuti il Senatore della Lega William De Vecchis e il Capogruppo di Fratelli d’Italia presso il Consiglio Regionale della Toscana Francesco Torselli.

Il leghista ha scritto un lungo post su facebook, prevedendo di portare la questione in Parlamento nel caso in cui non vengano immediatamente ritirate le misure cautelari. 

L’esponente di Fratelli d’Italia, ha sottolineato la pericolosità di un processo che più che alle azioni sembra essere indirizzato alle idee. 
A valanga, sulla stessa linea, si sono posizionati i Consiglieri comunali di alcune tra le più importanti città Toscane. Alessandro Draghi a Firenze, Fabio Barsanti a Lucca, Roberto Breda Bardelli ad Arezzo e Gino Tornusciolo a Grosseto, solo per citare i Comuni capoluogo, si sono dichiarati a favore dell’immediata liberazione dei ragazzi. Con atti ufficiali, comunicati stampa o esponendo cartelloni durante lo svolgimento delle sedute consiliari, hanno denunciato il timore di un accanimento politico nei confronti di giovani non allineati al sistema dominante nella Regione Toscana.
I militanti del Blocco Studentesco, movimento a cui appartengono gli arrestati, nei giorni scorsi ha affisso striscioni in oltre 100 città. Da Palermo a Bolzano si è potuto leggere: “Questo Stato arresta gli studenti, libertà per i ragazzi del Blocco Studentesco”.
In momento storico di libertà personali sospese con Dpcm di dubbia legittimità costituzionale, questa vicenda non aiuta certo a rasserenare chi teme una deriva dittatoriale nella gestione della crisi in corso.
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