“Santo Cielo, ho fatto un incidente. Speriamo non si sia fatto male nessuno!“
Oltre al buon cuore e ad una sana educazione civica, fino ad oggi la preoccupazione più grande era quella di non ferire nessuno perché – ahinoi! – il rischio è quello di vedersi revocare la patente.
Revoca della patente. Oltre al processo penale, certo, per molti ormai si è smarrito il senso di giustizia, pertanto del processo ce ne preoccupiamo solo quando un curioso ometto con la toga ci chiede di saldarne la notula. Ma questa è un’altra storia…
In tema di sanzioni accessorie all’accertamento del reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime (art. 590-bis c.p.), si segnala l’ordinanza con cui il Tribunale di Forlì ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 222 del Codice della Strada nella parte in cui prevede l’applicazione della sanzione accessoria della revoca quinquennale della patente di guida.
Cosa accade in seguito alla revoca della patente? É estremamente semplice e doloroso: il titolo abilitativo viene ritirato dall’Autorità, distrutto ed a noi resta attendere ben 5 anni prima di poter essere abilitati a sostenere nuovamente l’esame. Praticamente il sistema giudiziario ci regala una ‘seconda giovinezz’: la facoltà di vivere per la seconda volta il brivido del passaggio dai 17 ai 18 anni, quando da un lato aumentavano le responsabilità, dall’altra finalmente si conseguiva l’autonomia di guidare.
Il giudice forlivese ricorda come, ai sensi dell’art.222 c.2 del Codice della Strada, nelle ipotesi di condanna dell’imputato per i reati di Omicidio e Lesioni gravi stradali, consegua la revoca della patente di guida, arrivando ad applicare la medesima sanzione accessoria a condotte di livello decisamente diverso!
Alla luce delle problematiche brevemente esposte ci troviamo dinnanzi alla stortura secondo la quale, ad una condanna per lesioni stradali gravi, consegue la revoca della patente di guida per cinque anni, ossia la stessa sanzione applicata nell’ipotesi di Omicidio stradale, per il quale può essere comminata la reclusione fino a diciotto anni. Ed è proprio su questo tema che la Corte Costituzionale si troverà a decidere nei giorni 19/20 febbraio 2019, con la speranza che la Corte, presieduta da Giorgio Lattanzi, possa finalmente dipanare la matassa legislativa della c.d. “Legge sull’Omicidio stradale” che, sin dalla sua entrata in vigore, aveva destato non poche perplessità in tema di revoca della patente.