La svastica è il simbolo del Male assoluto, l’emblema dell’Idea assassina. Da dove ha origine la croce uncinata e quali sono i motivi che hanno portato alla sua adozione come simbolo del nazionalsocialismo?
Il numero 7, presso gli antichi come nella mitologia germanica, era considerato simbolo di fortuna e prosperità. Scritto in caratteri runici, il 7 aveva la forma che noi gli diamo oggi, con in piu una barretta orizzontale a destra in basso. Due di questi elementi, se accostati l’un l’altro in forma di croce creano una swastica, simbolo di doppia felicità. La parola Swastika si ritrova nella lingua indiana, quale augurio di felicità e prosperità.
Adolf Hitler partorì l’idea della croce uncinata quando si trovava in un ospedale in Pomerania, durante la Prima Guerra mondiale, mentre giaceva su un letto quasi accecato dai gas asfissianti. Fu lo stesso Hitler a narrare, forse per crearne il mito, che, nel momento in cui i medici gli tolsero le bende che gli coprivano gli occhi, la prima cosa che vide fu un “segno araldico sinistrogiro” inciso nella pietra sul frontone della sala nella quale era ricoverato. Non tollerando il capestro dei Patti di Versailles, giurò di vendicare la Germania, adottando la croce uncinata come simbolo del proprio giuramento.
Hitler, tuttavia, non voleva proprio saperne del caso e della fortuna (purtroppo). Rovesciò la Swastika e ottenne così una Sauswastika, vale a dire, sempre per gli antichi, il segno della potenza e della distruzione. E quanta distruzione.
Il sinistrogiro hitleriano è stato in seguito posto sulle bandiere e i bracciali del Partito Nazionalsocialista, messo di sbieco, in modo da simboleggiare l’inesorabile avanzata d’una valanga. Inoltre la croce nazista fu campita in un cerchio bianco, simbolo di purezza, e il cerchio a sua volta iscritto in un rettangolo rosso per ricordare le origini operaie dell’N.S.D.A.P.
Un simbolo dal sinistro fascino ipnotico sotto la cui l’egida l’uomo ha commesso le peggiori nefandezze della Storia, seconde solo all’altro simbolo assassino per antonomasia: la falce e il martello.