Svezia – Il “lockdown morbido” sembrerebbe non aver pagato. Anzi, ha portato i Paesi vicini a ribellarsi. Non è ancora ufficiale ma il governo della Finlandia si prepara a tenere chiuse le frontiere con la Svezia. L’orientamento sarebbe quello di vietare in estate l’ingresso nel Paese ai turisti svedesi con lo scopo di contenere il contagio da coronavirus.
Secondo l capo dell’Istituto della Sanità finlandese, Mika Salminen, «la differenza» tra i due Paesi «nella diffusione del virus è un fatto. La Svezia ha più casi positivi di tutti le sue nazioni vicine messe insieme. E di questo dovrà tenere conto il governo quando dovrà prendere una decisione».
Intanto cala rispetto a ieri la curva dei contagi da Covid-19 in Svezia, così come anche quello dei decessi. Ma il Paese scandivano, che ha scelto di non mettere in atto misure di lockdown per contenere la diffusione del coronavirus, resta al primo posto in Europa e nel mondo per numero di decessi pro capite. In totale, sono 3.871 i decessi in Svezia per complicanze legate al coronavirus, 40 in più di ieri. E sono 649 le persone che nelle ultime 24 ore sono risultate positive, portando a 32.172 il totale dei contagi, come hanno reso noto le autorità sanitarie.
Ma quello che fa risultare fallimentare la strategia basata «sulla fiducia» adottata dalla Svezia sono i 6,25 morti per milione di abitanti al giorno in una media di sette giorni tra il 12 maggio e il 19 maggio, secondo Ourworldindata.org. Si tratta del valore più alto in Europa, se paragonato ad esempio al fatto che la Gran Bretagna abbia registrato 5,75 morti per milione. Ma anche più alto al mondo, se si considera che negli Stati Uniti si ha un tasso di 41,7 morti su un milione.
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