TALI HATUEL 

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TALI HATUEL

Le occorrenze quotidiane mi hanno fatto dimenticare, colpevolmente, di richiamare alla comune memoria una nefandezza che mi angoscia da anni.

Il fatto: la mattina del 4 maggio 2004 Tali Hatuel, madre israeliana incinta del quinto figlio, andava in auto a fare la spesa a Gaza insieme alle quattro figlie che avevano 11, 9, 7, 2 anni.

Tali Hatuel non si occupava di politica, non aveva mai preso parte ad azioni repressive contro nessun islamico né in Israele né sul resto della faccia della Terra. Ancor meno di lei le sue quattro bambine per non parlare del figlio che portava in grembo da otto mesi.

Alcuni “miliziani” palestinesi, con estremo sprezzo dell’evidente pericolo rappresentato da una donna inerme e da quattro bambine, sbucano dal ciglio della strada, sparano con l’appendice ormai naturale di cui dispongono, il kalashnikov, uccidono sul colpo la madre, si avvicinano all’auto per essere sicuri di non sbagliare e sparano alla nuca a una per una delle quattro bambine che nulla avevano fatto di male se non nascere ebree e come tali huntermensch, degne di una pallottola in testa, come lo erano le bambine ebree di ieri, quelle che inquinavano la razza ariana del Fuhrer.

Allora la razza pura di Hitler, oggi la religione unica e incontaminata del profeta

Del resto il ricordo che Hilary Sechi propone dell’oltraggio alle spoglie di Shani Louk è riprova eloquente: non le spoglie di una donna appena assassinata, ma un pezzo di carne velenosa da eliminare con disgusto.

Il contrasto al governo “di destra” di Nethanyau è un bersaglio secondario, qui c’entra la appartenenza: sei ebreo, non meriti di vivere, sei cristiano, non meriti di vivere, sei neofascista, non meriti di vivere. Fino al “non sei dei nostri”, non meriti di vivere.

Il capo dell’eroico comando miliziano che uccise la signora Hatuel, Jahed Ahnam, è stato premiato per il coraggioso gesto fino a diventare uno dei capi di Hamas.

È stato eliminato dall’esercito israeliano a Gaza lo scorso mese di aprile: è uno dei “martiri” di Hamas tanto amati in occidente.

Sul loro numero c’è contrasto, come sul macabro conteggio dei morti a Gaza

Hamas informa attraverso Al Jazeera: 36mila civili, di cui il 70% (25mila) donne e bambini. 6mila suoi miliziani.

Israele informa: 12mila miliziani, 12mila civili (di cui metà donne e bambini).

Anche le fosse comuni scoperte a Gaza fanno brodo. C’è stata una prima accusa rovente a dicembre: 80 corpi di palestinesi trovati in una fossa comuni. Oltre a Al Jazeera, all’ONU di Gutierrez, a tutti gli “israelofobi” (altro che gli inesistenti islamofobi perseguiti da una normativa europea!), anche i nostri mezzi di comunicazione hanno alzato a priori il ditino contro Israele: l’inchiesta successiva ha stabilito che si trattava di 80 vittime del conflitto armato in corso, miliziano e civili, consegnate da Israele ad Hamas che le aveva seppellite in una fossa comune per probabili ragioni igienico sanitarie.

Successivo silenzio tombale della informazione. La gente crede ancora che gli autori del misfatto siano gli odiati ebrei.

Ora ci riprovano: nuove fosse comuni, colpa a priori dei giudei. Gli esiti delle inchieste discolpano gli ebrei, nessuno smentisce: domani si ricomincia

E comunque i numeri sono indigeribili! Si tratta di umanità vera: uomini e donne, vecchi e bambini sacrificati; come dice John Donne, “la campana suona sempre anche per me”.

Ma altrettanto indigeribile è lo sfruttamento dei civili vivi come scudi umani, dei morti come leva di ricatto e dell’uso disgustoso degli ostaggi, ormai probabilmente ridotti a qualche decina di larve umane.

Come indigeribile è il sistema informativo, non solo quello antisemita e di sinistra, che acquisisce e diffonde per vere tutte le bufale che i delinquenti di Hamas propalano ogni giorno.

Le bufale diventano gli slogan dei ragazzotti in piazza, degli analisti paludati, dei giornalisti di regime. Nessun controllo, nessun approfondimento, Hamas come Aristotele: ipse dixit.

Chi ha mai sentito da qualunque nostro medium (giornale, radio, TV di Stato, di Mediaset, di Cairo, di pinco pallino) informazioni diverse da quelle di Hamas? le fonti Israeliane ignorate: neanche la curiosità di comparazione.

Ancora questa mattina da un Telegiornale Mediaset: “ennesimo raid israeliano su Gaza con 18 morti civili di cui 5 bambini”. Fonte? Hamas.

Per vederci un po’ più chiaro io visito il sito  WWW.focusonisrael.org: è l’ignorata fonte israeliana alternativa ad Al Jazeera.

Sento il canto e il controcanto, non più gli inattendibili “a solo” propinati da Al Jazeera e pubblicati o declamati come veri dai nostri mezzi di comunicazione, dai ragazzotti intolleranti, dai loro cattivi maestri, dai giornalisti più o meno paludati.

Viviamo in regime di piena libertà, in una così detta “democrazia matura”: è un vantaggio rispetto a chi è costretto in regimi restrittivi per ideologia politica o per fanatismo religioso: comportiamoci da cittadini liberi, informiamoci.

Conoscere per deliberare, come diceva Luigi Einaudi che mai finirò di ringraziare ed onorare.

 

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