Tasse bellissime e Sante

Tasse

Ernesto Maria Ruffini parla di tasse su Avvenire, precisamente sul rapporto tra le tasse e la dottrina cattolica.

L’ex direttore dell’agenzia delle entrate si pone nel solco tassazionista caro a PD e sinistra, con il suffragio dell’ala progressista della Chiesa.

Date a Cesare quel che è di Cesare

Il rapporto tra sinistra e tasse è da sempre strettissimo.

L’immenso Montanelli diceva  “La sinistra ama talmente i poveri che quando va al potere li aumenta di numero”, una massima evergreen.

Nel 2007 Tommaso Padoa Schioppa, ministro di Prodi, sentenziava beato. “Le tasse sono una cosa bellissima, un modo civilissimo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili quali istruzione, sicurezza, ambiente e salute”.

Sì come no, leggasi obolo per mantenere il carrozzone.

Venendo ad oggi alla relazione tra la dottrina cristiano-cattolica e le tasse, il direttore dell’Agenzia delle entrate gli fa eco.

Un dovere (quello di pagare le tasse, ndr) che ci viene rammentato anche dalla Dottrina sociale della Chiesa. Una prima rilettura del dovere di lealtà fiscale, nella storia recente della storia della Chiesa, è stata compiuta con il Concilio Vaticano II, che ha esortato i cittadini a non trascurare “il dovere di apportare alla cosa pubblica le prestazioni, materiali e personali, richiesta dal bene comune””.

La beatificazione delle imposte viene da lontano, sempre da sinistra ovviamente.

Papa Francesco ad un Angelus di quest’anno 2021 ha invitato i cristiani a non evadere le tasse ma a provvedervi regolarmente.

Lo spunto dal passo del Vangelo per indicare la direzione da prendere e ripete la domanda che fu fatta a Cristo:  “È lecito o no, pagare il tributo a Cesare?”.

Il Papa spiega che “pagare  le tasse è un  dovere  dei  cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato”.

Papa non è la prima volta che si raccomanda di non evadere le tasse.

Un argomento che gli sta particolarmente a cuore perchè dal pagamento delle imposte gli stati hanno la possibilità di erogare più servizi ai bisognosi.

Migranti, sedicenti rifugiati. Mai che ricordi anziani e malati italiani.

Durante la pandemia, quando negli ospedali i reparti in rianimazione erano saturi e si temeva il collasso delle strutture, durante una messa a Santa Marta, Francesco arrivò all’anatema.

Se mancano posti letto e respiratori, la colpa è anche di chi evade le tasse”.

Un’altra volta disse che pagare le tasse è un atto dovuto per sentirsi cittadini.

Ratzinger la pensava diversamente

Soffermandosi sulla figura di San Giovanni Crisostomo, Joseph Ratzinger, sottolineo’ come i cristiani d’Oriente avessere contestato l’Impero per via dell’aumento della tassazione.

Un atteggiamento che – come rimarcato dall’ex pontefice con una certa dose di sarcasmo – poteva essere percepito come attuale.

La dottrina sociale della Chiesa non è quindi l’unica corrente esistente, anche se sotto il pontificato socialista di Bergoglio ha avuto una grossa accelerazione.

Dunque, i cristiani non per forza hanno, nel corso della loro storia, subito in maniera passiva il dovere della tassazione, correlandolo all”amor cristiano.

Ma oggi va così: le tasse sono bellissime e tutte Sante.

Il messaggio di Gesù Cristo, viene attualizzato mediante un passaggio che lascia un quesito aperto.

“Cosa penserebbe delle tasse – se bene utilizzate dallo Stato – non destinate alla conquista del mondo, ma alla costruzione del bene comune, per garantire spese sanitarie, assistenza, istruzione? “.

Userebbe ancora quelle stesse parole o si spingerebbe oltre, sottolineando che nel mondo odierno le tasse sono uno dei modi possibili per amare il nostro prossimo, per non voltargli le spalle, per mettersi nei suoi panni?”.

Il giochino è chiaro: demonizzare tutti coloro che solo osano pensare che la tassazione al 60%, non sia cosa buona e giusta.

Chiamando a testimonianza Santi ed Angeli.

Roba dell’altro mondo.

 

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