Domenica, domani, “forse” avremo un italiano vincente all’ATP1000 di Miami il cui nome è Jannick Sinner. Affronterà Hubert Hurkacz, tennista polacco, che ha sconfitto Andrej Rublev in due set con un 6-3 6-4 diciamo convincente tanto quanto deludente è stato il tennista russo.
Il nostro giovane atleta ha affrontato Bautista Agut circa 15 giorni dopo averlo già battuto a Dubai. E lo ha sconfitto di nuovo in tre set, avendo perso il primo 5-7 e poi con un bel 6-4 6-4 con una crescita nel ranking ATP da 34mo post Dubai, a 21mo di ieri sera.
Qui domenica si fa la storia
Vincere un 1000 non è poi così facile. Fognini ha vinto Montecarlo nel 2019 anno del suo best ranking. Berrettini, il nostro miglior giocatore ancora non ci è riuscito. E quindi il nostro Sinner, tennista dai colpi pesanti, nato a San Candido il 16 agosto 2001, non ancora ventenne, può entrare nella storia del Tennis italiano e mondiale.
Solo alcuni grandi tennisti hanno vinto da giovani, cioè non ancora ventenni. Un Boris Becker che a 17 anni vinse lo Slam di Wimbledon, per andare un po’ in là negli anni. Ma anche come hanno fatto a 19 anni Roger The King Federer e Rafael El Matador Nadal che vinsero diciannovenni ambedue il 1000 di Miami. Che dire. Si sogna.
Ci vuole un pizzico di fortuna per vincere, ma nel tennis quando sei sotto 0-40 mica è detto che hai perso il game. Jannick nel secondo set della semifinale di Miami, sul 3 pari, 0-40 è riuscito con la testa a tenere ed ha ripreso il match chiudendo il secondo set contro Bautista Agut 6-4. Che dire, il nostro tennista si è quindi guadagnato una finale importante, storica. Un evento che domenica pomeriggio potrebbe segnare la carriera in modo indelebile: la nascita di un top ten italiano.
Sinner è un bellissimo esempio di come i nostri giovani sono forti se sono convinti, preparati e seguiti bene.
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