Nessuno vuole la terza guerra mondiale. Ma in fondo la prima guerra mondiale non è stata voluta dalla maggioranza dei governanti del tempo. Solo si sono concatenate una serie di sbagliate valutazioni e di errori di calcolo da parte di troppi punti di vista unilaterali.
In Ucraina le condizioni di un incendio difficile da spegnere sono state gettate dall’imperialismo sovietico da una parte. Ma anche dall’aver soffiato sul fuoco del nazionalismo in funzione antirussa, spesso foraggiando gruppi di estremisti che adesso ricoprono posizioni chiave nel governo di Kiev.
Il vero problema è che questo incendio può espandersi in maniera incontrollata, non essendo più localizzato ma rappresentando una tragedia senza precedenti. Senza precedenti perché se si arrivasse ad uno scontro diretto tra Mosca e la Nato, sfocerebbe per forza di cose in uno scontro nucleare.
Ddurante il primo conflitto mondiale, fu l’ottusità, l’arroganza e la miopia di molti a portare a milioni di morti. In una perseveranza assurda che si risolse solo con il tracollo di una delle parti, quando ormai il numero dei caduti era divenuto insostenibile. Oggi la terza guerra mondiale durerebbe pochi istanti, ma le conseguenze sarebbero irreparabili.
Non servirebbe perseveranza per creare una sciagura all’umanità come mai ne ha conosciute. Basterebbe qualche istante per non poter tornare indietro.
Tristemente vengono in mente le parole della canzone Jungla di Città: “se scoppia l’altra guerra, saremo tombe nell’alta marea, perché le bombe non cambiano idea”.
I missili non tornano indietro. Speriamo nella diplomazia
Una volta lanciati i missili non si può più tornare indietro. L’umanità deve essere portata lontana dal baratro.
È ora che la diplomazia lavori seriamente, probabilmente tramite un dialogo costante con la Repubblica Popolare Cinese da parte degli Stati Uniti. Ma l’importante è scendere al tavolo delle trattative.
Ieri è stata colpita una base Nato al confine con la Polonia, è morto un fotoreporter americano (fatto di per sé non nuovo purtroppo per le guerre). Il presidente polacco ha affermato che in caso di utilizzo di armi chimiche da parte della Russia, la Nato sarebbe costretta a intervenire automaticamente.
Siamo ad un soffio dalla tragedia. Sembra che Israele stia lavorando per un incontro a Gerusalemme tra Zelensky e Putin. L’importante è che si faccia presto, continuare a stare in equilibrio su un precipizio non è una situazione accettabile.
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