Recensione fumetto: The walking dead 1, giorni perduti
A molti anni di distanza, grazie alla quarantena dovuta all’epidemia del corona virus, mi sono messo a leggere uno dei fumetti contemporanei più acclamati e di grande successo.
Conosciuto per la sua versione televisiva, grazie alla serie omonima, ha riportato di moda uno dei temi cari al mondo horror: gli zombie.
Naturalmente si sta parlando di: The walking dead, il fumetto.
A conferma della ottima qualità narrativa, il successo è stato tale che ha fatto incollare milioni di spettatori alla televisione.
Già uscito qualche anno fa, è stato realizzato anche un bellissimo videogioco che sto attualmente giocando, recensione a breve, e che già la critica ha dato voti altissimi.
Tutta la serie è composta da 32 uscite che naturalmente mi accingerò a giudicare quanto prima.
Ogni albo è di circa 144 pagine, la copertine e il primo albo è disegnato da Tony Moore, disegnatore statunitense di grande talento.
Analizzando il suo tratto, ci possiamo soffermare negli incredibili dettagli di ogni tavola e sul profilo spigoloso dato alle immagini…. oltre che ad un sapiente uso dei toni di grigio.
La storia vede come protagonista Rick, un giovane poliziotto di una piccola centrale di polizia americana nei pressi di Atlanta che, risvegliatosi in ospedale, in seguito ad un conflitto a fuoco si trova isolato in un ospedale senza nessuno.
Primo obbiettivo: andare alla ricerca della sua famiglia, saranno vivi?
Alcuni sopravvissuti gli indicano che gran parte della popolazione si sta dirigendo verso Atlanta.
The walking dead è un fumetto che non risparmia parole forti e disegni d’impatto.
Trovare aspetti negativi non è facile tra momenti di dialogo e attacchi di non morti.
Un primo numero che ci porta perfettamente dentro questo mondo anomalo e mi ha fatto venire una voglia matta di leggere il secondo albo. Grandioso.
VOTO: 9
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