La Fiorentina che ha giocato ieri sera a Torino perdendo 4-0 è incappata in un black out improvviso e inaspettato. Non si può spiegare altrimenti lo scivolone viola in casa dei cugini granata.
Ed è la prima volta che accade dall’inizio della stagione calcistica 2021/22.
La Fiorentina ha sempre giocate in tutte le partite con piglio e autorità. Svolgendo bene il compito assegnatogli dal tecnico. Qualche volta ci sono state delle incertezze (il primo tempo a Venezia e Verona. Dieci minuti nel secondo tempo di Empoli). Ma mai la squadra è stata così assente come ieri sera a Torino.
È vero che la prima partita dopo la sosta presenta sempre delle insidie. Ed è vero che il tecnico granata Juric è un maestro nell’impostare un gioco fatto di pressing, marcature strette e fisicità.
La Fiorentina doveva opporsi con le proprie caratteristiche: maggiore tecnica individuale, miglior gioco d’insieme, velocità. Ma proprio ieri sono queste le doti che sono mancate, facendo rimanere di stucco per primo Italiano e poi, ovviamente, tutti gli sportivi.
Sicuramente anche l’approccio mentale è stato sbagliato. Ritenendo, forse, che siccome siamo stati bravi per quasi tutto il girone d’andata, bastava svolgere un compito minimo per portare a casa punti preziosi. Specialmente contro una squadra falcidiata dal Covid e a corto di allenamenti.
Non è stato così. E questo sarà motivo di riflessioni e approfondimenti. Il percorso di crescita passa anche da queste sonore batoste. Che possono essere salutari e purificatrici.
Già giovedì a Napoli in Coppa Italia sono sicure che vedremo una Fiorentina diversa.
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