Torino, la vergognosa richiesta del Rettore è il nuovo fascismo che si manifesta.
Il fascismo è tornato…
La società orwelliana è già tra noi. L’ultimo proclama del distopismo divenuto realtà giunge dall’Università di Torino: “L’università – si legge su La Stampa – concederà spazi per dibattiti, conferenze e attività culturali solo a chi abbia firmato una dichiarazione di antifascismo e antirazzismo”.
Il paradosso è lampante e sotto gli occhi di tutti: per poter parlare occorrerà avere la tessera di antifascismo.
In sostanza il fascismo è tornato, coperto sotto il nome dell’antifascismo.
Solo chi ha la tessera può parlare. Tutti gli altri saranno silenziati.
Quella che si sta dispiegando sotto i nostri occhi è la malvagità del bene.
Si sta perdendo di vista quello che dovrebbe essere uno dei principi cardinali di una società libera: quello per cui ogni tesi, anche quella più sbagliata, ha il diritto di espressione.
Le idee false e sbagliate, come quelle del fascismo e del razzismo, si combattono con le idee non con la repressione che già avvalora il principio stesso della violenza fascista.
L’antifascismo, che fu giusto e sacrosanto ai tempi di Gramsci, diventa oggi una volgare risorsa ideologica del pensiero unico.
Pensiero unico che diffama senza tregua come fascista chiunque non vi sia allineato per poi silenziarlo in nome dell’antifascismo.
E’ il nuovo fascismo dell’antifascismo, che con nome invertito attua di nuovo i principi della violenza per impedire la libera espressione.
In ciò sta la vera anima totalitaria del potere della società liberista.
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Diego Fusaro (Torino, 1983) insegna storia della filosofia presso lo IASSP di Milano (Istituto Alti Studi Strategici e Politici), di cui è anche direttore scientifico.M Laureatosi a Torino in Storia della filosofia, ha conseguito nel 2011 il dottorato in Filosofia della storia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, con una tesi su Reinhart Koselleck. Ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Bielefeld in Germania. Nel 2017 ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale in storia della filosofia come professore associato. Allievo di Costanzo Preve e di Gianni Vattimo a Torino, è studioso della filosofia della storia e delle strutture della temporalità storica, con particolare attenzione per il pensiero di Fichte, Hegel, Marx e per la “storia dei concetti” tedesca. I suoi interessi di ricerca orbitano, inoltre, intorno alla formulazione e all’esercizio di una “storia critica delle idee”, intesa come disciplina che dirige la sua attenzione diacronicamente sulle faglie e sulle discontinuità che si generano nella trasmissione delle forme rettore rettore rettore culturali e simboliche di una data Cultura; e, sincronicamente, sul nesso che viene a instaurarsi in ogni momento storico tra il pensiero e i codici culturali, da una parte, e le condizioni materiali della produzione e del potere, dall’altra, mostrandone la fitta rete di coimplicazione e assumendo come proprio privilegiato oggetto d’analisi la “zona di scambio” tra idee e realtà, tra costellazioni concettuali e costellazioni socio-politiche.
In questa prospettiva, la ricerca di Fusaro si sofferma, per un verso, sulla galassia degli autori che hanno provato a elaborare un metodo per la storia delle idee, delle metafore e dei concetti (Foucault, Blumenberg, Koselleck) e, per un altro verso, sulle origini, sulle formazione e sugli slittamenti semantici del concetto di “storia” dall’antichità ad oggi. Le sue attenzioni sono rivolte all’idealismo tedesco, ai suoi preparatori (Spinoza) e ai suoi continuatori (Marx), monti con particolare attenzione per il pensiero italiano (Gramsci, Gentile). Nel luglio 2013, il quotidiano “La Repubblica” l’ha qualificato come uno dei tre giovani filosofi europei più promettenti. Dirige la collana filosofica “I Cento Talleri” dell’editrice Il Prato ed è il curatore del progetto internet “La filosofia e i suoi eroi” (www.filosofico.net). Codirige, inoltre, la collana “Biblioteca di Filosofia della Storia” dell’editore Mimesis e la rivista filosofica “Koinè”. Dal 2008 al 2012 è stato segretario delle collane di storia della filosofia di Bompiani dirette da Giovanni Reale (“Il pensiero occidentale” e “Testi a fronte”).morti laoro lavoro È editorialista de “La Stampa” e de “Il Fatto Quotidiano”. morti Si definisce “allievo indipendente di Hegel e di Marx”.
Nel 2014, ha svolto una relazione su Simmel al convegno internazionale sulla città presso l’Università di Singapore. Nel 2016 ha tenuto un seminario su Gramsci presso la Harvard University. Diversi dei suoi lavori sono tradotti in più paesi del mondo. Nel 2017 ha fondato l’associazione e rivista “L’Interesse Nazionale” (www.interessenazionale.net). Tra i suoi libri più famosi: “Bentornato Marx!” (Bompiani, 2009), “Essere senza tempo. Accelerazione della storia e della vita” (Bompiani, 2010), “Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo” (Bompiani, 2012), “Il futuro è nostro. Filosofia dell’azione” (Bompiani, 2014), “Idealismo e prassi. Fichte, Marx e Gentile” (Il Melangolo, 2013), “Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo” (Feltrinelli, 2015), “Pensare altrimenti. Filosofia del dissenso” (Einaudi, 2017),” Il nuovo ordine erotico. Elogio dell’amore e della famiglia (Rizzoli 2018), “Il cervello della passione. Marx e la critica del capitale” (Mimesis 2019), “La notte del mondo: Marx, Heidegger e il tecnocapitalismo” (Utet 2019), “Glebalizzazione. La lotta di classe al tempo del populismo” (Rizzoli 2019).